Giovedì 18 Aprile 2024

Serie B, arrestati i vertici del Catania. Pulvirenti, l'ad e il dg ai domiciliari. "Partite comprate per non retrocedere"

I risultati di cinque gare sarebbero stati alterati per conquistare la salvezza nel campionato cadetto. Gli inquirenti: "Diecimila euro versati ai giocatori corrotti". Pulvirenti pensa alle dimissioni: "Innocente, lo dimostrerò". Tra gli indagati Lo Monaco (Messina) e anche dei calciatori. Palazzi apre un fascicolo

Catania, il presidente Pulvirenti e l'ad Cosentino (Alive)

Catania, il presidente Pulvirenti e l'ad Cosentino (Alive)

Catania, 23 giugno 2015 - Terremoto in serie B: arrestati dalla Digos i vertici del Catania Calcio con l'accusa di aver comprato partite del campionato cadetto. Sette provvedimenti di arresti domiciliari sono stati eseguiti nei confronti del presidente del club, Antonio Pulvirenti, dell'amministratore delegato Pablo Cosentino, del direttore generale Daniele Delli Carri, e di altri quattro tra procuratori e gestori scommesse. Si tratta di Giovanni Impellizzeri (agente di scommesse online), Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti (procuratore sportivo e agente Fifa)Sono accusati di frode in competizioni sportive e truffa. 

Secondo l'accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro. I dirigenti del club rossazzurro avrebbero comprato alcune partite del campionato di Serie B appena concluso per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione. L'operazione di polizia, denominata 'I treni del gol', è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania. Perquisizioni sono state eseguite dalla polizia anche a Roma, Chieti e Campobasso. Delli Carri, ex direttore sportivo del Pescara, è stato arrestato ai domiciliari nella sua abitazione di Francavilla al Mare. 

CINQUE GARE NEL MIRINO, DIECIMILA EURO AI CALCIATORI CORROTTI - "Almeno cinque partite, forse sei sono state truccate con somme di denaro versate a giocatori. Ci sono altre persone indagate, ma non faremo i nomi", ha reso noto il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, nella conferenza stampa organizzata per spiegare i dettagli dell'operazione. Le gare che gli inquirenti considerano alterate sono: Varese-Catania (0-3), Catania-Trapani (4-1), Latina-Catania (1-2), Catania-Ternana (2-0) e Catania-Livorno (1-1). Gli inquirenti hanno dei forti sospetti anche su Catania-Avellino (1-0). Sono tutte partite giocate tra la fine di marzo e l'inizio di maggio 2015: risultati positivi che hanno consentito agli etnei di tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Al momento, gli unici indagati noti del Catania sono i tre agli arresti domiciliari: Pulvirenti, Cosentino e Delli Carri. "Gli arresti sono arrivati dopo un'indagine molto complessa e nata da una denuncia dello stesso Catania. Pulvirenti si è rivolto alla Procura perché si sentiva pressato dai tifosi e temeva anche per la sua incolumità - hanno aggiunto gli inquirenti - I sospetti sono nati prima della partita con il Varese (in particolare all'indomani della sconfitta del Catania contro la Virtus Entella per 2-0 del marzo scorso), ma lo schema era sempre lo stesso. Tutto partiva dal presidente Pulvirenti che dava avvio al tentativo di combine con l'agente di scommesse online Giovanni Impellizzeri. A quel punto si attivava uno schema di combine grazie all'altro agente Piero di Luzio prima della consegna del denaro ai giocatori per truccare le partite". Anche il nome dell'operazione di polizia, 'I treni del gol' non è casuale. Infatti nel linguaggio delle combine i treni erano le partite da truccare mentre gli orari dei treni rappresentavano i numeri dei giocatori 'comprati' per alterare i match. I giocatori corrotti avrebbero ricevuto in media 10 mila euro ciascuno. 

LE INTERCETTAZIONI - ASCOLTA L'AUDIO

INDAGATI ANCHE LO MONACO E ALCUNI CALCIATORI - Nell'inchiesta sono indagate complessivamente 19 persone. Tra queste ci sono anche il proprietario e il direttore sportivo del Messina calcio Pietro Lo Monaco e Fabrizio Ferrigno, l'ad del Messina Calcio Alessandro Failla, il calciatore Alessandro Bernardini (Livorno), Riccardo Fiamozzi (Varese), Luca Pagliarulo e Matteo Bruscaggin (Trapani) e Matteo Bruscagin (Latina). I giocatori avrebbero ricevuto, in media, 10 mila euro ciascuno.

PULVIRENTI ERA IL MAGISTRATO - Dalle intercettazioni della Polizia emerge anche il linguaggio utilizzato dagli indagati per parlare delle combine. Pulvirenti era "il magistrato", mentre "l'udienza" o "la causa" era invece il modo in cui veniva indicato al telefono l'incontro da truccare grazie "al treno", ovvero il calciatore che si sarebbe prestato alla truffa. L'indagine avrebbe inoltre accertato che il gruppo aveva "consistenti risorse economiche" messe a disposizione dall'agente di scommesse online Impellizzeri. Ad avvicinare i calciatori ritenuti disposti a vendere le proprie prestazioni ci pensava invece il procuratore e agente Fifa Arbotti, che vantava "contatti e rapporti di conoscenza" nell'ambiente. 

LA DIFESA DI PULVIRENTI - "Sono estraneo alle accuse contestate e certo di potere dimostrare la mia totale innocenza". È la presa di posizione del presidente Pulvirenti, che attraverso il suo avvocato, Giovanni Grasso, esprime "massima fiducia nella magistratura catanese". Il legale ha inoltre annunciato che Pulvirenti "intende prendere delle decisioni immediate sul suo ruolo nella Società Calcio Catania, al fine di potersi difendere con la massima serenità e di salvaguardare gli interessi della società sportiva".

MALAGO' INDIGNATO: "UNA VERGOGNA" - Amaro il commento di Giovanni Malagò, presidente del Coni: "Si commenta tutto da solo. È una vergogna, imbarazzante. In giornata forse sapremo qualcosa di più. Certo, non c'è mai limite al peggio".

LA GIUSTIZIA SPORTIVA - Intanto, il capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, ha aperto un procedimento sul caso Catania e ha chiesto alla Procura etnea gli atti dell'inchiesta. Mossa anticipata questa mattina dal procuratore Salvi: "Le indagini sono recenti, indaghiamo a poche settimane dall'ultimo degli episodi. Ci metteremo in contatto certamente con la giustizia sportiva e trasmetteremo tutto ciò che è necessario. Per noi era importante concludere le indagini ora, prima dell'inizio del prossimo campionato, per mettere tutti in condizione fare le loro scelte e prendere decisioni".