Calciomercato, da Donnarumma a Zaza: l'Europa a caccia dei giovani italiani

I top club stranieri sui gioielli della nostra serie A: nel mirino anche Bernardeschi, Insigne e Florenzi

Calciomercato (QS)

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Bologna, 30 marzo 2016 -  In principio furono i vari Verratti, Sirigu e Thiago Motta, attirati dai petrodollari degli sceicchi del Psg. Poi Pellè, Borini, Darmian, Okaka, Paloschi in tempi più o meno recenti.

Senza dimenticare chi poi ha deciso di tornare alle origini come Immobile, Giaccherini, Cerci ed El Shaarawy. Ormai il calcio italiano rispecchia l’andamento del Paese, e dai cervelli ai piedi in fuga il passo è breve (ovviamente, trattandosi di piedi...). Così, anche la prossima estate ci aspetta il grande esodo. Ma non quello di agosto dei turisti, bensì quello di luglio dei calciatori italiani che andranno in Inghilterra (non in vacanza-studio), in Spagna (ma scordatevi Ibiza e Formentera), e magari anche in Germania con largo anticipo rispetto all’Oktoberfest.

Strano, dicono che l’Italia sia il posto migliore al mondo dove trascorrere le vacanze, ma forse davanti ai soldi si possono fare anche delle piccoli rinunce. E poi, ci saranno sempre le pause delle nazionali per tornare...Già, la nazionale, dove ha tutte le intenzioni di fare la spesa l’attuale ct Conte, che a luglio firmerà col Chelsea e vuole portarsi dietro i suoi fedelissimi di Coverciano Bonucci (già bandiera della sua Juve), Florenzi e Zaza.

Tutti a Londra, d’altra parte dall’azzurro al «blues» basta cambiare qualche tonalità di colore. Azzurro, o azzurrino che dir si voglia: perché in realtà il primissimo obiettivo di Conte sarà (almeno da quanto dicono in Inghilterra) il portiere del Milan Donnarumma. Per lui sarebbero pronti 38 milioni, e a 17 anni sono cifre che fanno doppiamente girare la testa. Galliani sembra non voler cedere, ma da qui a giugno ci sarà tanto tempo per parlare, magari anche con il Manchester United che per primo ha messo gli occhi su di lui. Anche perché il Milan è bersagliato su più fronti, e un altro italiano che avrebbe la valigia in mano è Bonaventura, mai sparito dai radar dell’Atletico Madrid.

Sempre in Spagna, ma sponda Barcellona, potrebbe invece finire Bernardeschi, la nuova stella della nazionale e della Fiorentina, che già aveva incantato Luis Enrique la scorsa estate quando aveva firmato una doppietta in amichevole contro i blaugrana. L’amore per il toscano non è mai sopito, e se dovesse anche disputare un buon Europeo, trattenerlo non sarà facile. Non è un caso che su di lui, si dice, possa piombare anche il Bayern Monaco che sarà di Ancelotti, in un’asta da far sfregare le mani ai dirigenti viola. Ancelotti, proprio lui, un altro tecnico italiano all’estero come sarà Conte e come sono stati tanti altri prima di lui (Capello, Spalletti, Lippi, Mancini, Zaccheroni solo per citarne alcuni).

E come sono tuttora De Biasi (addirittura emigrato in Albania per avere una panchina e onorarla con la storica qualificazione a Euro 2016), e Ranieri, un altro che sta facendo sognare con il suo Leicester.

Insomma, calciatori o allenatori, il «made in Italy» tira ancora tantissimo. Peccato che tira e ritira, la corda si spezzi e alla fine se ne vadano tutti, in un modo o nell’altro. Forse ha ragione Squinzi, il nostro calcio dovrebbe ripartire dai giovani e italiani. Peccato che lo abbiano capito gli altri, disposti a spendere più di noi. Ma se all’estero i club sono più ricchi, un motivo ci sarà, e alla fine chi è causa del suo mal, pianga se stesso.