Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, Evergrande pronta a rilevare il 20% dei giallorossi

Bellinazzo: "Pallotta non ha interesse a vendere. Cerca investitori per lo stadio"

James Pallotta (La presse)

James Pallotta (La presse)

ROMA, 24 settembre 2016. "La Cina è vicina" non è solo il titolo di un bel film di Marco Bellocchio ma anche lo scenario che si sta delineando nella Serie A italiana. Dopo l'Inter, passata nelle mani del colosso Suning, e il clamoroso passaggio del Milan dalle mani dello storico patron Silvio Berlusconi a quelle della società d'investimenti Sino-Europe, è ora la Roma ad attirare l'attenzione dei nuovi turbocapitalisti d'estremo Oriente. L'enorme gruppo immobiliare Evergrande avrebbe mostrato interesse nei confronti della Roma. Il gruppo cinese starebbe valutando l'acquisto del 20% della Roma dal fondo Raptor di James Pallotta. Nella stessa smentita della società giallorossa circa la volontà di cercare nuovi investitori c'è, però, l'ammissione che molto spesso si sono fatti avanti "pretendenti" per la Roma. "Si ricevono periodicamente manifestazioni d’interesse da parte della comunità finanziaria internazione" recita il testo della smentita di Pallotta. La Roma non è nuova all'interesse di grandi gruppi orientali. Poco tempo fa era stato fatto circolare il nome Fosun e poi del gruppo HNA. Tutte ipotesi che non hanno mai trovato concretezza ma che trovano la loro ragion d'essere nella buona opinione che il mercato cinese ha della Roma. Oltre a questo c'è anche il piano del Governo cinese che punta a far diventare il Dragone una potenza del calcio mondiale nei prossimi 15 anni. Acquisire pezzi della Serie A sembra la strada più facile. "La Roma è un club appetibile" - ammette Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 ore - "Ci sono dossier e ci sono manifestazioni di interesse. Ma da qui a dire che la Roma sia in vendita, come ha scritto Bloomberg, ce ne passa. La Roma è quotata in borsa e quindi non è giusto parlare di vendita fino a che non esca una trattativa. Pallotta non ha alcun interesse a vendere. Se qualcuno fosse disposto ad entrare nella Roma con una quota di minoranza, per partecipare al progetto Stadio, il club probabilmente accetterebbe questa soluzione".

BERDINI: "SULL'ATTESTAZIONE DI PUBBLICA UTILITA' ANCORA NON NE SO NULLA". La società giallorossa ha ammesso l'interesse nel cercare investitori interessati al progetto stadio della Roma. " La ricerca di nuovo capitale ci sarà però una volta che il progetto avrà ottenuto l’approvazione finale" - puntualizza Pallotta - "sia internamente che esternamente all’attuale compagine proprietaria". Sullo stadio, però, insiste la spada di Damocle della decisione della Conferenza dei Servizi, che si riunirà in prima seduta il 3 novembre, e l'ultima parola del Campidoglio. In questo versante i giallorossi non hanno troppi amici. L'assessore all'urbanistica Paolo Berdini ha sempre espresso perplessità nei confronti della struttura. "E' una grande opera e andrà rivista sotto il profilo della sostenibilità economica e urbanistica di una città che ha 13,5 miliardi di deficit"- dice Berdini "non è detto che lo stadio si faccia perché l’Aula capitolina dovrà confermare l’interesse pubblico a costruire un milione di metri cubi di cemento che in realtà è nell’interesse degli operatori che propongono l’impianto. Sarebbe meglio tornare a prevedere la realizzazione solo e soltanto di uno stadio. E sull'attestazione della pubblica utilità non ne so proprio nulla. Devo guardare le carte". Insomma il cammino continua e appare in salita.