Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, Dzeko batte la maledizione dei legni

Grazie alla prodezza del bosniaco, la banda Di Francesco ha avuto la meglio sul Torino nonostante i 3 pali colpiti che confermano il trend dello scorso campionato

Torino-Roma, l'esultanza di Dzeko

Torino-Roma, l'esultanza di Dzeko

Roma, 20 agosto 2018 - In maniera quasi simbolica, la vittoria della Roma contro il Torino di ieri pomeriggio porta la firma del vecchio e del nuovo. Il vecchio - solo a livello di presenze in giallorosso - è Edin Dzeko, uno a quanto pare più bravo a segnare i gol difficili che quelli facili; il nuovo invece è Justin Kluivert, il figlio d'arte che ha già scritto un record. MALEDETTI PALI - L'olandese è infatti il primo straniero nato dopo il 1° gennaio 1999 a fornire un assist in Serie A. Assist colto e sfruttato al meglio da colui che ormai è diventato una sorta di esperto delle prime giornate di campionato: con quello di ieri infatti Dzeko ha segnato due volte negli ultimi tre esordi stagionali. E dire che il bottino del numero 9 giallorosso poteva essere molto più corposo se la Dea Bendata allo Stadio Olimpico Grande Torino avesse sorriso alla Roma che, dopo il primato siglato nella passata Serie A, si conferma una squadra che ha uno scarso feeling con i montanti delle porte: basti pensare che l'ultima formazione ad avere colpito tre legni in una singola partita di campionato era stata proprio quella allenata da Eusebio Di Francesco lo scorso aprile contro la Fiorentina. Non solo: tre pallonate verso i montanti nell'ambito del primo tempo - contando quindi anche quella colpita dal granata Rincon - era un evento che non avveniva da Roma-Chievo sempre della passata primavera. Insomma, è come se i giallorossi giocassero con le porte utilizzare nella pallanuoto. I RIMANDATI - Battute a parte, questi dati rendono ancora più merito ai capitolini, i cui tre punti conquistati contro il Torino acquisiscono quindi ulteriore valore. E non solo per il discorso sfortuna: alla vigilia del match era lecito temere una falsa partenza a causa dei ben 12 volti nuovi in squadra dopo la sessione estiva. Di Francesco ha aggirato il problema schierandone solo due dal 1' e, guarda caso, proprio Robin Olsen e Javier Pastore sono stati coloro che in pagella hanno preso i voti più bassi. L'argentino, che paradossalmente ha reso meglio nell'inedito ruolo di mezzala rispetto a quando è stato alzato nel tridente, è apparso lento e quasi abulico, mentre lo svedese, che ha rischiato anche la prima papera del campionato, ha confermato i timori della vigilia sia a livello fisico che di impatto con la nuova realtà. In attesa di incastrare questi ulteriori tasselli, Di Francesco può coccolarsi una Roma diventata ormai specialista delle prime giornate. Proprio come il suo bomber Dzeko. GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO