L’Inter rialza la testa a Roma, battuta la Lazio 1-3

I nerazzurri espugnano Roma ma non serve per la qualificazione in Europa. Almeno non hanno eguagliato lo storico record negativo di nove partite senza vincere. La Lazio chiude in nove

L'Inter riconquista la vittoria dopo otto gare

L'Inter riconquista la vittoria dopo otto gare

ROMA, 21 maggio 2017 – L’Inter torna a vincere, ma ormai per la classifica non serve più. Gli uomini di Vecchi espugnano l’Olimpico, contro una Lazio ridotta in nove, per una vittoria tardiva ai fini dell’Europa anche se utile a salvaguardare un record alquanto negativo. Mai nella storia l’Inter aveva avuto una striscia di nove partite senza vittorie.

I TIFOSI SE NE VANNO – L’inizio è di marca biancoceleste, ormai il solito copione in casa nerazzurra. Dopo 16 minuti di buona Lazio, con una Inter ancora dormiente, Murillo stende Felipe Anderson in area. Per Di Bello non ci sono dubbi: rigore. Keita trasforma senza tentennare nonostante Handanovic indovini l’angolo. Al 24’ buona parte dei tifosi dell’Inter presenti all’Olimpico decidono di andarsene. I nerazzurri sono assenti, nonostante la Lazio conceda spazi, gli uomini di Vecchi non riescono a impensierire Vargic. Più che la cronaca, è degno di nota lo striscione esposto dai laziali in onore della bandiera giallorossa Francesco Totti. Dal nulla sbuca invece il pari nerazzurro quando, da corner, Andreolli anticipa tutti di testa e sigla l’1-1. La dedica del difensore va verso il papà scomparso da poco. La partita cambia, l’Inter prende coraggio e al 37’ va addirittura in vantaggio. Su un innocuo cross di Candreva, Hoedt interviene sciaguratamente in anticipo sul proprio portiere infilando la porta: 1-2. Al 46’ Eder sfiora il raddoppio ciccando il pallone su un bel centro di Candreva da destra, poteva essere il colpo del ko ma non è arrivato. Al riposo l’Inter è inaspettatamente avanti.

DOPPIO ROSSO - In avvio di ripresa Eder sfiora subito il tris con una punizione a giro dal limite: palla fuori di pochissimo. Al 48’ Candreva sfugge in ripartenza a tutta la difesa biancoceleste e serve Eder a centro area; conclusione incredibilmente alta. La Lazio reagisce al 56’ quando Keita imbecca in profondità Immobile, botta di destro che si stampa sulla traversa. Episodio importante al 65’. Keita e Medel vengono a contatto in area nerazzurra, l’attaccante cade ma per Di Bello è simulazione. Keita era già ammonito: espulsione. In realtà il penalty non c’è – Keita trascina la gamba – ma nemmeno la simulazione perché Medel cerca di intervenire e sbilancia l’attaccante. Al 69’ ancora Eder ha l’occasione buona per chiudere i conti, ma il suo pallonetto sull’uscita di Vargic si ferma a lato. La Lazio ci prova, ma priva di Keita fatica a trovare il guizzo giusto per riaprire la partita, l’Inter controlla e prova a pungere in ripartenza, ritrovando anche un minimo di brillantezza. Alla fine l’oriundo della nazionale riesce a trovare la rete: Candreva serve bene Brozovic sul fondo, cross basso su cui incespica Lombardi ma non Eder che sigla l’1-3. Altro rosso biancoceleste al 75’, Lulic stende Gagliardini in tackle da ammonito: seconda espulsione per i padroni di casa. Partita finita, in ghiaccio. Il resto è solo accademia. L’Inter salva la faccia e la propria storia nel giorno in cui la Juve vince il sesto scudetto consecutivo e in quella storia ci entra. Magra consolazione.