Lazio, Luis Alberto: "Avevo pensato di lasciare il calcio"

Lo spagnolo dopo un periodo difficile lo scorso anno, si è preso sulle spalle la Lazio: "Il segreto della mia crescita è nel lavoro: mio, della squadra, del mister e anche del mio mental coach Juan Campillo. Ho preso fiducia, quest’anno mi aspetto di giocare e migliorare ulteriormente"

Luis Alberto

Luis Alberto

Roma, 11 settembre 2017 – Giornata di festa per la Lazio di Simone Inzaghi dopo la vittoria schiacciante sul Milan di Montella. I biancocelesti, hanno dato dimostrazione di poter battere anche le grandi, e di poter lottare anche questa stagione per i posti alti della classifica. Una prova di forza quella dei capitolini, così come quella di Luis Alberto, autentica rivelazione di questo inizio di stagione. Lo spagnolo dopo una prima stagione tra problemi fisici, poca considerazione, e voglia di andar via, si è caricato sulle spalle la squadra, e insieme a Immobile non sta facendo rimpiangere l'assenza di Felipe Anderson e il recupero progressivo di Nani. “La Lazio è una squadra più forte dell’anno scorso, possiamo fare un’ottima stagione, ci sono grandi giocatori. Quando arriveranno anche Luis Nani e Anderson saremo più forti. Posso giocare mezz’ala, trequartista o centrocampista. Io penso solamente a giocare e ad aiutare la squadra. Il ct della Spagna mi segue? La Nazionale è importante per me, ci tengo a difendere il mio Paese. Ora devo solo pensare a lavorare, non devo fare altro. Ora si gioca giovedì? Mi piace l’Europa League, il mister se ritiene che io possa giocare, scenderò in campo. Lo scorso anno non ho giocato nulla, ho 24 anni e le devo giocare tutte, non sono stanco. In ogni caso il mister ha tanti calciatori che meritano il posto, lavoriamo bene tutti durante la settimana”, ha dichiara il centrocampista spagnolo al termine della gara. “Il segreto della mia crescita è nel lavoro: mio, della squadra, del mister e anche del mio mental coach Juan Campillo. Ho preso fiducia, quest’anno mi aspetto di giocare e migliorare ulteriormente. A febbraio ho pensato anche di lasciare il calcio. Invece ho lavorato sulla mia testa e ho già giocato quattro partite. Voglio ringraziare tutti: dai compagni al mister, passando per la mia famiglia che è stata sempre con me anche quando le cose andavano male. Mi piace giocare libero, portando palla. Con Milinkovic parlo molto in campo, siamo due giocatori simili. Lavoro al massimo e penso di aver fatto bene in questo inizio di stagione. La partita più bella? Quella con la Juventus. Voglio giocare il più possibile e raggiungere la Champions con la Lazio. E magari ottenere anche una chiamata in Nazionale. Oggi abbiamo fatto bene contro una buona squadra come il Milan. Juventus e Napoli sono a un livello superiore, ma possiamo puntare al terzo e al quarto posto". LUIZ FELIPE – Tra le tante soddisfazioni di ieri, c'è stata anche quella dell'esordio in Serie A di Luiz Felipe. Il giovane brasiliano classe 1997, è il quinto difensore centrale a disposizione di Inzaghi, e l'infortunio di Wallace, e i crampi di Stefan Radu, gli hanno permesso di scendere in campo nei minuti finali di gara. “Sono molto felice per l’esordio, mi stavo preparando per questo momento. Quando Inzaghi avrà bisogno mi farò trovare sempre pronto. Il mister mi ha detto di stare tranquillo e di ripetere quanto fatto in allenamento o nelle amichevoli ad Auronzo. Sto lavorando per quando verrò chiamato in causa, voglio fare bene con questa maglia. Wallace? Mi ha detto che sarebbe arrivata la mia opportunità. Lo scorso anno ho fatto bene a Salerno e per questo sono qui. Ora devo soltanto lavorare ancora di più”, ha dichiarato il difensore brasiliano.