Mercoledì 24 Aprile 2024

Juve-Inter, probabili formazioni e diretta dalle 20.45

Alle 20.45 il big match tra i bianconeri e la neo capolista nerazzurra. Allegri deve rinunciare ancora a Buffon, mentre Spalletti ritrova Gagliardini e Miranda

Chiellini e Icardi (Ansa)

Chiellini e Icardi (Ansa)

Torino, 9 dicembre 2017 - La Juve punta al campionato e, dopo aver battuto una capolista, il Napoli, vorrebbe battere anche l'altra, l'Inter. Allegri non fa nulla per nascondersi: "Aver vinto a Napoli è stato un passettino in avanti, ma la partita di sabato fa parte del campionato, è importante e per noi è un confronto con la prima del campionato. Raramente capita che in una settimana si giochi due volte con la prima del campionato".

Allegri non potrà contare su Gigi Buffon, infortunatosi prima della gara di Champions League di martedì scorso ad Atene contro l'Olympiacos. Il modulo sarà di nuovo il 4-2-3-1 e dopo l'assenza di Atene per gastroenterite, in difesa tornerà titolare Chiellini. 

Serie A - Il tabellone, la classifica, i marcatori

Qui Inter. Spalletti a Torino teme soprattutto il valore del collega: "Alla Juve toglierei solo Allegri, magari per una bella serata in un ristorante di Calafuria, sotto Livorno, a mangiare caciucco". E spiega: "E' il più bravo di tutti a interpretare le partite, ha dimostrato di essere innovativo nel cambiamento repentino". Il tecnico dell'Inter a Torino ritrova sia Miranda che Gagliardini che hanno scontato la squalifica.

Juventus-Inter, segui qui la diretta dalle 20.45Diretta tv Sky Sport 1, Sky Super Calcio, Sky Calcio 1 e Premium Sport.

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Le probabili formazioni

JUVENTUS (4-2-3-1): Szczesny; De Sciglio, Benatia, Chiellini, Asamoah; Pjanic, Khedira; Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuain. Allenatore: Allegri 

INTER (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Skriniar, Santon; Gagliardini, Vecino; Candreva, Borja Valero, Perisic; Icardi. Allenatore: Spalletti 

ARBITRO: Valeri di Roma.

IL PUNTO JUVENTUS

L’Inter dopo il Napoli, tutto in otto giorni. Dal «test» del San Paolo, in vista della prima partita chiave della stagione, quella di Atene, al match-clou di stasera che dà alla Juventus «un grandissimo stimolo». Allegri calca il segno di un periodo di grandissime sfide. «Non capita tutti gli anni - dice il tecnico bianconero - di giocare in una settimana due volte contro la prima in classifica». Juve-Inter è una delle tante sfide per lo scudetto 2018, è l’opinione di Allegri: «Metterà di fronte due delle squadre che si contenderanno fino all’ultimo il titolo con Napoli, Roma e Lazio, ma non è una partita che decide lo scudetto». I dubbi di formazione non mancano e «creano confusione in testa», con «Buffon che difficilmente giocherà» e altri cambi per soddisfare il bisogno di energie fresche: «Non so se giocherà Dybala, devo ancora decidere, Mandzukic aveva perso la condizione ma ora sta un filino meglio». Grande la consapevolezza del valore dell’avversario: da Spalletti, «tecnico che è in grado di sfruttare le caratteristiche dei giocatori, bravissimo a leggere le partite, che mai si fossilizza su sistemi o moduli di gioco», ad Icardi, attaccante «che segna tanto e incide, come Higuain, sul gioco della squadra».  Dopo il «passettino avanti» di Napoli, un altro esame si staglia sul cammino della Juventus, il derby d’Italia, partita che probabilmente darà grande indicazioni sulla corsa tricolore. «Ma per come stanno andando le cose, - argomenta Allegri difficilmente le grandi perderanno punti con una piccola, quindi gli scontri diretti saranno fondamentali, specialmente per noi che ne abbiamo tre nelle ultime cinque partite». Tre settimane di lavoro da qui alla fine del girone di andata per cercare di recuperare la miglior condizione fisica: «Abbiamo questo tempo per far sì che tutta la squadra arrivi a una buona condizione. Per questo sono fiducioso, ma non tanto per la partita di domani, soprattutto per il prosieguo della stagione. Qualcuno ha disputato molte partite e domani qualcuno riposerà. Dybala? Devo ancora decidere come giocare davanti. Il ritardo di condizione colpisce «chi ha giocato il playoff mondiale», da Chiellini «che torna domani», a «Lichtsteiner che rientrerà nel giro di una settimana, a Mandzukic stesso», ma anche chi «si è fermato per una decina di giorni, come Pjanic che deve ritrovare una condizione ottimale, così come Dybala». Juventus contro Inter vuol dire anche Allegri contro Spalletti: «Domani per noi è un grandissimo stimolo perché ci confrontiamo con la prima del campionato contro un’Inter che ha dei numeri pazzeschi, perché è la miglior difesa del campionato, non prende gol su palle inattive. E oltre ai numeri è animata da uno spirito giusto. Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, è un allenatore che sfrutta al meglio le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. È uno dei migliori e credo sia un valore importante per l’Inter». Grandi allenatori ma anche grandi bomber argentini, Higuain contro Icardi: «Fanno dei gol, quindi hanno un peso importante all’interno della squadra. Gonzalo da un mese e mezzo a questa parte è cambiato totalmente, è cresciuto fisicamente, e di conseguenza sono venute fuori di nuovo le sue qualità che un mese e mezzo fa sembravano sparite».

IL PUNTO INTER - di GIULIO MOLA

Adesso che nascondersi è impossibile, con una classifica che parla chiaro e certifica la crescita e la forza dell’Inter, non più mina vagante del campionato ma seria candidata al titolo, Luciano Spalletti getta la maschera alla vigilia del match che vale un pezzetto di scudetto. Lo fa a modo suo, senza esaltarsi e senza caricare il gruppo di ulteriori responsabilità, ma semplicemente ribadendo che davanti gli obiettivi sono importanti per una squadra ormai consapevole della propria qualità e che magari vorrà dimostrare di non essere neppure troppo Icardi-dipendente, considerato lo splendido momento di forma del capitano. Motivo per cui, a maggior ragione, la sfida in casa della Juventus diventa l’esame più importante dopo mesi di duro lavoro. “Sappiamo chi siamo, non serve la partita contro la Juventus per scoprirlo - chiarisce l’allenatore nerazzurro in conferenza stampa -. Andremo a Torino consapevoli della nostre forze e per prendere più punti possibili. Arrivare a questa gara da primi in classifica vuol dire che abbiamo una precisa identità su cui continuare a lavorare, pensando a quegli obiettivi che abbiamo nella testa, perché per raggiungerli ci vorranno moltissimi punti visto come vanno le altre squadre”.  Sa bene, il tecnico Certaldo, che quella di stasera non è una partita di qualunque. Perché è il nome dell’avversario che fa la differenza. “Non giochiamo con la terza in classifica ma con una squadra che ha vinto gli ultimi sei scudetti ed è arrivata due volte in finale di Champions negli ultimi tre anni. Però, ripeto, in questi mesi abbiamo costruito una nostra identità, una nostra convinzione. Poi sarà il campo a dire se è abbastanza per poter ambire a vincere o confrontarsi con squadre come la Juventus”.  Vietato farsi impressionare, il tecnico chiede ai suoi “una gara di carattere sin dal primo pallone. Anche perché Allegri è uno dei migliori a cambiare volto alla squadra a partita in corso. Noi dobbiamo essere bravi a rispondere sempre con la mossa giusta”. Nessun tipo di vantaggio va concesso ai rivali. Ecco perché Spalletti dribbla ogni domanda sulla possibile formazione: “Ho cinque titolari a centrocampo: farò delle scelte, senza bocciare nessuno. Posso solo dire che dovremo essere bravi a sfruttare la nostra fisicità, soprattutto alla luce della loro bravura sui calci piazzati”. Vecino è recuperato, non è esclusa neppure la conferma di Brozovic che bene ha giocato contro il Chievo, mentre a sinistra ballottaggio tra Santon e Nagatomo dovrebbe vincerlo l’italiano: “Ha ritrovato tutte le sue qualità, ne ha ancora altre: sa difendere, attaccare, usa il destro, il sinistro. Non gli creerà nessun fastidio il nome dell’avversario che avrà davanti, che sia Cuadrado, Mandzukic o Douglas Costa”. Chiosa finale con duro commento sulla polemica degli ultimi giorni per alcune frasi pronunciate da un ospite a Juve Tv: “Più che agli interisti dovrebbe chiedere scusa a tutti quegli innocenti che sono stati costretti a nascondersi nelle fogne. Mi sentirei molto in imbarazzo a lavorare con uno che la pensa in questa maniera, e probabilmente saprei anche cosa fare”.