Giorgio Chiellini
Torino, 20 novembre 2017 - Il day after della sconfitta a Marassi è amaro in casa Juventus, ma la fitta agenda di impegni non permette ai bianconeri di piangersi troppo addosso. Mercoledì arriva all'Allianz Stadium il Barcellona per la penultima giornata della fase a gironi. Il ricordo del 3 a 0 rifilato ai catalani nella passata stagione è ancora vivo nelle menti dei giocatori di Massimiliano Allegri, specie in quella di Giorgio Chiellini, che nella sfida d'andata timbrò il cartellino con il gol della sicurezza e una prestazione maiuscola in marcatura su Luis Suarez. In vista del match che potrebbe regalare alla Vecchia Signora la qualificazione agli ottavi, il difensore toscano ha parlato ai microfoni di UEFA.com.
LO SPIRITO JUVENTUS - "Che cosa rappresenta per me la Juventus? E' una famiglia ormai. Sono qui da 12 anni, questa è la mia 13esima stagione e ho giocato oltre 400 partite. Di recente sono entrato nella top 10 di presenze di questa società, quindi lei è parte di me e io sono parte di lei - il pensiero di Chiellini - Faccio parte della storia di questa grande club e mi ritengo fortunato per aver contribuito a scriverla. Per rimanere qui tanti anni servono doti importanti, non solo tecniche, ma soprattutto umane". Ma che cosa rende davvero speciale Madama? "Qua c'è una cultura del lavoro molto importante, che è alla base di ogni successo e si tramanda di generazione in generazione - sottolinea il numero 3 bianconero - E' qualcosa che anche noi dovremo lasciare ai ragazzi che continueranno questa grande storia".
CAPITOLO CHAMPIONS - Per fare ancor di più la storia serve tuttavia l'acuto finale in Europa. "Tra i tifosi c'è grande attesa, c'è voglia di riuscire a risollevare quella coppa che manca da più di 20 anni, perciò le partite di Champions sono davvero sentite - il commento di Chiellini - Le cavalcate che negli ultimi tre anni ci hanno portato a Berlino e Cardiff hanno lasciato il segno e speriamo di riuscire a dare questa gioia alla Juve, a tutta la Juve, il prima possibile".
L'OBIETTIVO PRIMARIO - Si può insomma parlare di Champions come primo obiettivo stagionale? "Credo che il nostro obiettivo debba essere quello di arrivare a giocarci tutto da protagonisti a marzo. Dovremo arrivarci nelle condizioni ideali e soprattutto da squadra vera. Se ci riusciremo - continua l'ex Fiorentina - allora ci giocheremo campionato, Coppa Italia e Champions League alla grande. La Champions, naturalmente, è una competizione particolare e spesso vive di episodi, ma bisogna arrivare alla fase decisiva nelle migliori condizioni possibili. Ora il nostro obiettivo è quello di prenderci la qualificazione e di approdare agli ottavi di finale, poi a marzo e aprile dovremo giocarcela, cercando di essere in corsa anche per vincere il settimo Scudetto, che per noi deve essere il primo traguardo. Non perché la Champions sia meno importante, ma perché è attraverso la quotidianità delle partite di campionato che possiamo arrivare pronti in Europa".
Francesco Bocchini