Venerdì 19 Aprile 2024

Super Gigi e Juan fanno i fenomeni. Dybala desaparecido

Giuseppe Tassi

Giuseppe Tassi

La Juve dei miracoli ha due santi protettori: Buffon e Cuadrado. Il portierone, alla soglia dei quarant’anni cancella ogni sospetto di senescenza con tre parate capolavoro (compreso un calcio di rigore), il colombiano firma il gol che vale la partita con una staffilata magica: una prodezza balistica assoluta perché da quella posizione di solito si crossa.

Le prodezze di due uomini magici permettono alla Juve di espugnare Lione dopo aver rischiato la sconfitta in un secondo tempo giocato per 35 minuti in dieci contro undici per l’espulsione di Lemina (doppio giallo). Sono punti d’oro, punti pesantissimi quelli conquistati sul campo francese, punti che valgono il primato del girone, ma se la Juve deve affidarsi alle mani sante di Buffon e al piede fatato di Cuadrado è perché la squadra delude le attese della vigilia. Venti minuti di dominio territoriale in avvio di gara non bastano a domare il Lione, perché i campioni giocano in modo scontato, prevedibile, con uomini attesissimi, come Dybala e Khedira, che mancano completamente la prestazione soffocati nella fitta ragnatela dei francesi.

Con Lemina più cursore che regista e Pjanic defilato, tocca a Higuain minacciare la porta avversaria, mentre il diamante Dybala resta nascosto fra le pieghe della gara. Quando Bonucci concede un rigore per un plateale abbraccio in area, si capisce che sarà una notte per cuori forti. Come quello di Buffon. Il numero uno comincia parando un rigore e poi diventa protagonista nel secondo tempo con due interventi di valore assoluto. Ma dopo l’espulsione di Lemina in avvio di ripresa Allegri e la Juve hanno l’equilibrio di nervi e la lucidità per riuscire a restare in partita, anzi a rovesciare il mondo.

Il tecnico disegna un 4-3-2 che non rinuncia mai al gioco e l’innesto di Cuadrado al posto dello spento Dybala diventa la premessa del miracolo finale. E’ una Juve che vince col cuore e le qualità di due campioni ma Allegri si augura che una notte come questa, con tanti assi sotto la soglia della loro qualità, non si ripeta. Altrimenti la Juve rischia di ammainare in fretta la bandiera del grande sogno.