Giovedì 18 Aprile 2024

Ventura ringrazia Ciro, ma l’Italia manca di equilibrio

Giuseppe Tassi

Giuseppe Tassi

E' l'Italia dei minuti finali e del batticuore quella di Ventura, una squadra che ha bisogno di choc violenti per imboccare la via del gioco, trovare un guizzo di rabbia e carattere. Ma se contro la Roja il brutto primo tempo era figlio della qualità dell’avversario, davanti alla Macedonia, numero 146 del ranking mondiale, ci pensano Ventura e la sua giovane banda a complicarsi la vita. Neppure il vantaggio guadagnato da Belotti, su azione d’angolo, riesce a riequilibrare una squadra avventurosa e i rischi patiti nel primo tempo diventano incubi in avvio di ripresa, quando la Macedonia infila due gol alle spalle di Buffon approfittando degli squilibri del centrocampo azzurro. Sono Verratti e Bernardeschi a perdere palloni importanti lasciando scoperta la difesa.

Ma gli errori di strategia sono tutti di Ventura che rinnova per sei undicesimi la squadra che aveva cominciato con la Spagna, inserendo cinque giocatori sotto i 25 anni. E più dell’onda verde preoccupa la disposizione tattica, con Verratti, il solo vero faro della squadra, assistito da due interni come Bonaventura e Bernardeschi di chiara vocazione offensiva. Con una squadra così sbilanciata, è gioco facile per i veloci macedoni involarsi verso la porta di Buffon. Serve l’ennesima rivoluzione tattica per rimettere in piedi la partita con un bel destro di Immobile, innescato dal solito cross di Candreva. Congedati Bonaventura e Bernardeschi e puntellato Verratti con un mediano vero, Parolo, l’Italia disegna un 4-2-4 con Sansone esterno sinistro in attacco. E nel convulso finale trova con la coppia Candreva-Immobile il gol che rovescia il mondo in un minuto.

Col fiato grosso Ventura drizza la barra verso il futuro ma lui per primo deve dare un equilibrio credibile a questa squadra, con un giusto compromesso tra veterani e giovani, con Verratti in regia debitamente sostenuto da centrocampisti di sostanza, con Immobile e Belotti che promettono gol ed entusiasmo e Candreva pilastro del gioco d’attacco