Italia, è toto-allenatore. Tutti pazzi per Carlo Ancelotti

Il dopo-Ventura. Un contratto alla Conte per il sì Italia-Svezia, sondaggio. Chi vorresti al posto di Ventura?

Italia, dopo Ventura. Ancelotti tra i papabili

Italia, dopo Ventura. Ancelotti tra i papabili

Roma, 15 novembre 2017 - Cambiare rotta in tempi brevi sarà difficile, se non impossibile. L’apocalisse, evocata da Tavecchio in caso di mancata qualificazione ai Mondiali, riguarda evidentemente solo i tifosi dell’Italia che vivranno un’estate senza azzurri in campo. Un disastro sportivo (per ora) senza responsabili: il presidente federale e il commissario tecnico non hanno avuto il buon gusto (o meglio, la dignità) di rassegnare immediatamente le dimissioni dopo la partita di San Siro. Gian Piero Ventura sarà licenziato oggi, probabilmente con la buonuscita da 700mila euro che ha chiesto a Carlo Tavecchio per lasciare in anticipo l’incarico da ct che scade a giugno.

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E ora? Complicatissimo trovare un nuovo commissario tecnico che possa ricostruire dalle macerie di una leggendaria débacle con tanti giovani interessanti da far crescere in vista dell’Europeo 2020.

Il nome più gettonato dai tifosi (qui sotto l’esito di un sondaggio sul nostro portale www.quotidiano.net) e dagli addetti ai lavori è quello di Carlo Ancelotti. L’allenatore italiano che ha vinto tutto all’estero succederebbe a un ct come Ventura che nel suo palmarès ha solo la vittoria di due campionati interregionali, uno di serie C1 e due promozioni dalla serie B alla serie A.

Quella di Ancelotti sarebbe una scelta di altissimo profilo che ieri ha già ricevuto gli endorsement di Zoff, Sacchi, Albertini e Carraro, dopo quello di Capello in un’intervista rilasciata a Italo Cucci, qualche giorno fa su Quotidiano Sportivo.

Ancelotti ha vinto titoli nazionali al Psg, Chelsea, Bayern, Milan, due Champions League con i rossoneri e una con i blancos, per esperienza e curriculum sarebbe l’unico in grado di rilanciare tecnicamente una Nazionale azzerata dalla mancata qualificazione in Russia.

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Ma l'ostacolo più grande, come già avvenuto tre anni fa con Antonio Conte, è rappresentato dall’ingaggio. Difficile che Carletto Magno possa accontentarsi del milione e mezzo riservato a Ventura: per lui rinunciare alle lusinghe che sembra stiano già arrivando dalla Premier League e abbracciare il progetto dell’Italia sarebbe una sorta di missione. Un modo per stemperare l’impegno quotidiano in panchina e lasciare il segno con l’Italia dopo aver vinto tutto con le squadre di club. Nell’estate del 2014 per convincere Antonio Conte intervenne un pool di sponsor, capitanato dalla Puma, che garantirono all’attuale tecnico del Chelsea un ingaggio complessivo da circa 3 milioni all’anno. Obiettivo più difficile da raggiungere, considerando che il mancato approdo ai Mondiali russi è una mazzata per le casse federali che può toccare i 100 milioni di euro tra premi Fifa, diritti tv, scommesse e contratti pubblicitari.

Gli altri nomi che circolano in queste ore sono ancora meno realistici. Antonio Conte è ai ferri corti con il Chelsea ma alla vigilia dell’Europeo non fece mistero del suo scarso feeling con il ruolo «ovattato» di ct senza il lavoro quotidiano con la squadra. Massimiliano Allegri e Roberto Mancini hanno contratti lunghi e onerosi con Juventus e Zenit San Pietroburgo. Inevitabile, dunque, pensare a una soluzione-ponte: quella con l’attuale ct dell’Under 21 Luigi Di Biagio che sarà probabilmente in panchina a Wembley a marzo 2018 per la prima amichevole dell’Italia post-Ventura. Poi si vedrà.

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