Inter, è il miglior Spalletti di sempre

Mai il tecnico nerazzurro era partito in campionato con 5 vittorie su 6 partite: pur non giocando un calcio scintillante l’Inter è l’unica a tenere il passo di Napoli e Juve

D'Ambrosio e Spalletti

D'Ambrosio e Spalletti

Milano, 25 settembre 2017 – In un certo senso l’Inter il suo top player ce l’ha, è Luciano Spalletti. L’allenatore di Certaldo è reduce dal suo miglior avvio di stagione in carriera con 5 successi in 6 partite, 16 punti con un solo stop, il pareggio a Bologna. Dopo Napoli e Juve, al momento c’è l’Inter, complice le disfatte rossonere in trasferta e il successo nerazzurro a Roma alla seconda di campionato. Non è certamente una Inter scintillante, che stropiccia gli occhi, ma porta a casa risultati importanti. E in un progetto in fase ancora embrionale vincere conta più che convincere. Il bel gioco arriverà, quando la squadra avrà trovato una sua dimensione tecnico-tattica e Spalletti potrà contare su una rosa un po’ più lunga di quella attuale. Nel frattempo, il tecnico nerazzurro incide, e tanto, dalla panchina. Anche ieri, nel successo sul Genoa, decisivi i cambi con gli ingressi di Eder, Karamoh e Joao Mario. L’oriundo ha dato più vivacità all’attacco, il giovane talento prelevato dal campionato francese appare invece un predestinato mentre il portoghese ha calciato il corner su cui ha svettato D’Ambrosio per il gol decisivo. Vittoria, dunque, da non sottovalutare, arrivata ancora in modalità big, tre punti anche quando la qualità del calcio non è delle migliori. Di fronte, inoltre, un ottimo Genoa, con fame di punti e di conseguenza abile a non concedere troppo spazi agli esterni nerazzurri e in particolare a Icardi. Juric l’aveva preparata bene, ma Spalletti l’ha vinta con i cambi.

KARAMOH, PRIMI NUMERI – All’interno di una partita sostanzialmente piatta, i primi numeri di Karamoh fanno stropicciare gli occhi dei tifosi nerazzurri. In uno stadio sempre pieno, 160mila presenze nelle tre gare interne, l’ex Caen ha messo in mostra le prime grandi giocate. Dribbling, tunnel, conclusioni a rete – quella da cui nasce il corner del vantaggio – e nel finale anche l’intuito di guadagnare tempo portando a spasso gli avversari, costretti al fallo duro. Insomma, il Meazza ha già gli occhi a cuore per il giovane e timido attaccante di colore, che già ora inizia a insidiare qualche senatore nel reparto offensivo. Proprio l'esordiente attaccante ha commentato il suo ingresso a tutti gli effetti nella Serie A: “Era una partita da vincere – ha ammesso a Inter Channel – Il gol è stato molto pesante per la squadra, Spalletti mi ha chiesto di prendere palla e andare diretto in area per dare una mano alla squadra. Speravo di cambiare la partita con le mie percussioni e dando vivacità. L’esordio? E’ stata una emozione indescrivibile, sono contento di aver esordito a San Siro”. La sensazione è che sarà la prima di tante uscite in maglia nerazzurra.