Giovedì 25 Aprile 2024

Inter, con la Juve un pareggio dai due volti

Giudizi misti sulla prova contro la Juve dei nerazzurri, ancora primi in graduatoria: la difesa è un bunker, mentre l'attacco dipende dalla vena di Perisic e Candreva

Antonio Candreva e Ivan Perisic

Antonio Candreva e Ivan Perisic

Milano, 10 dicembre 2017 - Nulla di fatto: è questo il bilancio del weekend dell'Inter, reduce dallo 0-0 di ieri dell'Allianz Stadium ma rallegrata dal medesimo risultato confezionato dal Napoli contro la Fiorentina. Salva quindi la vetta della classifica della banda Spalletti, che di motivi per sorridere ne ha. Non senza qualche spunto su cui riflettere. BUNKER SAMIR - Cominciamo con le note positive, sicuramente preponderanti quando si costringe la Juventus a non segnare dopo 44 partite redditizie in tal senso: merito del muro difensivo diventato ormai una consuetudine negli scontri diretti finora disputati dai nerazzurri, per giunta sempre lontano dalle mura amiche. Eppure, Handanovic e compagni non si esaltano solo nei grandi appuntamenti dato che il portierone sloveno ha abbassato la saracinesca in 8 occasioni su 16 sfide di campionato, sintomo di un dispositivo ormai collaudato e aiutato anche dal lavoro massiccio operato dalla linea mediana. Ieri di scricchiolii nella metà campo meneghina ce ne sono stati: Santon ha visto le streghe con Cuadrado e D'Ambrosio ha faticato non poco al cospetto della fisicità di Mandzukic. Se gli esterni bassi hanno vissuto una serata quasi da incubo, non è andata meglio ai colleghi addetti alle mansioni offensive. All'Allianz Stadium non ci sono state tracce dei guizzi di Perisic e Candreva, i cui cross sono notoriamente una manna per Icardi che, guarda caso, ha terminato la partita giocando solo 10 palloni e calciando appena una volta, per giunta senza centrare la porta di Szczesny.

GOL_27395429_171329 ALI TARPATE - Il caso del giorno riguarda proprio la presunta dipendenza delle azioni offensive dell'Inter dai piedi degli esterni. Sospetti avvalorati dai numeri: ieri Perisic e Candreva hanno confezionato rispettivamente 3 e 2 cross. Decisamente una produzione insufficiente per espugnare il fortino della Juventus, a sua volta rimpallata nei suoi attacchi (ben 19) dall'ottima difesa di Skriniar e Miranda. Insomma, la determinazione feroce auspicata da Spalletti nelle zone arretrate dello scacchiere nerazzurro ci sono. Altrove un po' meno, come evidenziato ieri proprio dal tecnico di Certaldo, arrivato a Milano soprattutto con il palese obiettivo di ridare autostima a una squadra reduce da anni molto bui. Il processo, come si evince dall'andamento dell'Inter, sta riuscendo a metà. Ciononostante, a dicembre inoltrato ci sono ancora l'imbattibilità e la vetta della classifica. Mica poco per quello che è tuttora un cantiere aperto.