Inter, il Suning chiede a Moratti di tornare presidente

L’ex patron non sa cosa rispondere e confida nella nuova proprietà oltre che in de Boer, invitando a non parlare sempre di Simeone per non offuscare il tecnico olandese come già fatto con Mancini.

Massimo Moratti

Massimo Moratti

Milano, 30 settembre 2016 - La nuova batosta di Europa League con lo Sparta Praga non deprime più di tanto Massimo Moratti, che ribadisce la sua fiducia in Frank de Boer e nella nuova proprietà cinese. “Il Suning Group mi ha chiesto di tornare presidente ma non so cosa rispondere; è un privilegio, un onore, anche se non sento tanto la nostalgia del ruolo quanto del sentimento della gente, dei tifosi” rivela l’ex patron per poi elogiare gli azionisti di maggioranza per la pazienza dimostrata nel primo periodo difficile dal loro arrivo.

“Dopo una giornata non potevano mandare via de Boer, non sono mica tutti come me, hanno fatto bene ad aspettarlo; si è trattato di un paio di giornate difficili. È bravo, ha il carattere giusto ed è validissimo per questa squadra, spero proprio che possa raggiungere dei buoni risultati” auspica l’ex patron nerazzurro per poi invitare a non coprire l’attuale allenatore con l’ombra di Diego Simeone.

“Bisogna credere in quello che c’è, sarebbe un grande ritorno da ex di un grande tecnico, ma non avvilirei il periodo di de Boer come si è fatto con Mancini, non rifarei lo stesso errore. Se va bene rimane lui, Simeone è giovane e c’è tutto il tempo perché arrivi più avanti” predica il consulente dell’Inter per poi rivolgere una critica non troppo velata all’attuale presidente. “Thohir si è dato da fare cercando di mettere a segno acquisti nelle difficoltà, ha fatto il suo ma il giocattolo forse era più grande di quello che gli era sembrato in un primo momento. Mi sento abbastanza fiducioso con il Suning perché il loro desiderio di far bene è serio, concreto, forte. Sono già partiti bene e penso che continueranno così” conclude Moratti.

 

Intanto dopo la nuova batosta senza alibi in Europa League sul campo dello Sparta Praga (che fra l’altro ha scavalcato l’Inter nel ranking Uefa per club salendo sul 44imo gradino rispetto al 46imo dei nerazzurri) la squadra è tornata ad Appiano Gentile questa mattina per cominciare a preparare il posticipo di domenica sera all’Olimpico con la Roma. De Boer ha buoni motivi per credere nel recupero di Joao Mario, che sarebbe molto importante visto che senza il centrocampista portoghese l’Inter ha raccolto la miseria di due punti in 5 partite. Chi ha giocato ieri sera si è limitato a una seduta in palestra mentre hanno lavorato più intensamente coloro che non hanno messo piede in campo nella serataccia dello Stadion Letnà o sono rimasti a Milano perché non convocabili come Gabigol, Jovetic e Kondogbia, per scelta tecnica come Biabiany, per motivi disciplinati come Brozovic oppure fisici come Santon. Dopo alcuni esercizi di possesso palla l’allenamento si è chiuso con una partitella a tema in 4 tempi sotto gli occhi del vice-presidente Javier Zanetti e del direttore sportivo Piero Ausilio.