MILANO, 16 LUGLIO 2017 - Va in archivio il ritiro di Brunico e lo fa con una cattiva notizia: l'Inter perde contro il Norimberga, apparso più in palla a livello fisico. E' questa la grande attenuante per i nerazzurri, che hanno comunque palesato le solite amnesie dei singoli da cui è poi venuto fuori il 2-1 finale per la formazione che milita nella seconda divisione teutonica. LA CRONACA - Per l'ultima amichevole in terra altoatesina Spalletti non può contare su Perisic, tornato in patria per problemi fisici che potrebbero nascondere in realtà qualche brutta sorpresa sul fronte mercato: spazio quindi a un 4-2-3-1 in cui spiccano i nuovi arrivati Skriniar e Borja Valero, con il redivivo Brozovic insieme a Biabiany e Candreva alle spalle di Eder. La prima frazione regala più sbadigli che emozioni ma è già chiaro il leitmotiv che vede il Norimberga padrone del campo, con Handanovic provvidenziale su Lowen; il copione si ripete allo scoccare del 45', quando Miranda anticipa all'ultimo Salli. La ripresa comincia con uno 0-0 che sta stretto ai tedeschi, che infatti nel giro di 15' chiudono la pratica con Gislason e Ishak, bravi a sfruttare due errori di Gagliardini e Kondogbia: non aiuta i nerazzurri la girandola di cambi messa in atto da Spalletti, con il solo ingresso di Gabigol utile a segnare almeno il gol della bandiera. E' infatti sull'asse tra il discusso talento brasiliano ed Eder che arriva il punto del definitivo 2-1: una magra consolazione. CALMA E SANGUE FREDDO - Non il miglior modo per dare linfa a una piazza che non sta vivendo un'estate entusiasmante ma il primo a non fare drammi è Spalletti. ''Siamo solo all'inizio del lavoro e la cosa più importante è che nessuno si sia fatto male: giocare 90' con le gambe ancora pesanti può essere pericoloso. Ho visto comunque che i ragazzi hanno provato a mettere in pratica le cose che prepariamo in allenamento: qualche volta ci sono riusciti, in alcune invece hanno rinunciato perché avevano perso la distanza tra i reparti.'' Un KO indolore che esacerba l'insofferenza crescente sul fronte mercato. ''Mi fido della promessa della società: servono 3/4 giocatori a livello numerico, pur essendo consapevole che potrebbero non essere dei campionissimi.'' Dunque, fine del sogno chiamato Nainggolan? ''Di lui se ne occupano i direttori sportivi: è un top player che rappresenta la nostra ambizione di migliorarci. Credo nella squadra anche perché molti giocatori non hanno ancora espresso appieno le loro potenzialità.''
CalcioInter, brutto KO con il Norimberga. Spalletti: “Servono 3/4 acquisti”