Fiorentina-Pioli, si aspetta solo l'ufficialità

Il club viola ha sciolto anche le ultime riserve: l'erede di Sousa sarà il tecnico ex Inter, per il quale è pronto un biennale con opzione per una terza stagione

Stefano Pioli

Stefano Pioli

Firenze, 29 maggio 2017 - La stagione della Fiorentina va in archivio con un 2 a 2 con il Pescara che ben fotografa l'andamento della squadra in questo campionato. I troppi alti e bassi hanno condizionato un percorso nato male e che ha regalato davvero poche gioie ai tifosi viola. Oltre alle vittorie casalinghe con Roma e Juventus, i sorrisi sono arrivati dalla scoperta Chiesa, emerso prepotentemente fino a diventare uno dei punti di riferimento per Sousa, e dall'esplosione di Bernardeschi. Il numero 10 ha centrato per la prima volta in carriera la doppia cifra in quanto a reti messe a segno (14, di cui 11 in campionato) e adesso sembra davvero pronto per diventare protagonista, che sia a Firenze o in un'altra città d'Italia (o d'Europa).

TOCCA A PIOLI - Il futuro insomma è già iniziato. Se di quello che accadrà riguardo alla situazione Bernardeschi non vi è certezza alcuna, meno dubbi ci sono su chi sarà il prossimo allenatore a sedersi sulla panchina gigliata. Ieri sera è stata infatti l'ultima gara di Sousa da tecnico dei toscani: toccherà a Stefano Pioli ereditarne il ruolo. Con l'ex tecnico dell'Inter pare ormai tutto sistemato. La società ha già pronto un biennale (con opzione per una terza stagione) da fargli firmare in settimana. L'ufficialità è a un passo, perché la Fiorentina e Pioli non intendono perdere tempo, vista la ricostruzione che si annuncia in casa viola. Il neo mister avrà il compito di risollevare una squadra che in questa stagione ha fallito l'obiettivo stagionale.

LA MISSIONE DEL CLUB - Il fatto di non essere impegnati in Europa League darà tuttavia la possibilità a Pioli di poter lavorare senza l'incombenza di un preliminare da preparare e in generale con la massima attenzione rivolta al campionato e alla coppa Italia. Questo tuttavia non significa che il club non dovrà mettere a disposizione del tecnico una rosa sicuramente più competitiva rispetto a quella che ha avuto fra le mani Sousa. A prescindere dalle colpe del portoghese, le lacune tecniche erano evidenti. A Pioli e la dirigenza la missione di colmare questi deficit e di rendere nuovamente competitivo per l'Europa un gruppo uscito male dall'annata appena terminata.

Francesco Bocchini