Milan, direttore sportivo cercasi. Ausilio, Sabatini e Bigon i favoriti

Fassone sceglierà l'uomo mercato che lo affiancherà nella gestione del nuovo del Milan. Barbara e Paolo fuori dal Cda. I cinesi intanto puntano sul made in Italy

Marco Fassone e Adriano Galliani

Marco Fassone e Adriano Galliani

MILANO, 8 agosto 2016. Dopo avere scelto chi sarà l'amministratore delegato del nuovo corso, ovvero Marco Fassone, ora alla nuova proprietà serve un direttore sportivo, un uomo di mercato esperto, che abbia contatti e che sappia esattamente come muoversi. L'ultimo vero ds che il Milan ha avuto è stato Ariedo Braida, partito ormai due stagioni fa e che ha lasciato vacante quell’importante ruolo. La cordata cinese ha incaricato della scelta proprio il nuovo a.d Fassone. I due candidati principali sembrano essere Piero Ausilio a Walter Sabatini
Piero Ausilio, dal 2014 direttore dell’area tecnica dell'Inter, ha un ottimo rapporto con Fassone e non sembrerebbe aver problemi nel passare al Milan dopo tanti anni in nerazzurro. Sabatini, ora alla Roma, aveva già presentato le dimissioni al presidente James Pallotta lo scorso marzo, salvo poi ripensarci e restare in sella almeno per questa sessione estiva di calciomercato. Fassone starebbe sondando anche la disponibilità di un altro dirigente capace, ovvero Riccardo Bigon. Attualmente Bigon lavora al Bologna ma è possibile che un’offerta come quella del Milan possa tentarlo. 
A Berlusconi è stata invece offerta la presidenza onoraria mentre il fratello Paolo e la figlia Barbara saranno costretti a lasciare il Cda. Da capire anche il destino di Umberto Gandini, il responsabile organizzativo. 
Cina-Milan. Con i 4 milioni di fans, il club rossonero è il più seguito nel paese dopo il Manchester United, questo spiega la determinazione dei cinesi nel voler acquistare il Milan.
La Cina, con impulso del suo presidente Ji Xinping, oltre a voler espandersi nel calcio europeo, vuole utilizzare il Milan come simbolo del made in Italy. I cinesi sfrutteranno il richiamo mediatico dei colori rossoneri in Asia, dove ci sono migliaia di tifosi appassionati . Si punterà sul marchio e sulla forza del marketing, poi i diritti TV, che potrebbero aiutare a ricoprire gli investimenti da 350 milioni promessi nel prossimo triennio. L'idea del progetto cinese e della Sino-Europe Sports Investment Management Changxing , è quella di una sorta di "azionariato popolare", cioè tante piccole quote suddivise tra aziende, imprenditori e tifosi VIP, cosicchè tutti possano sentirsi parte del progetto. Uno scenario a metà strada tra il club quotato in borsa (come in inghilterra) e le polisportive sul modello spagnolo (come Real Madrid e Barcellona). Per quanto riguarda il campo, l'obiettivo è quello far tornare il club di Via Aldo Rossi al top del mondo nell'arco dei prossimi 5 anni.