Europei Under 21, Italia-Danimarca in tv. Orari e dove vederla

Domenica l'esordio azzurro. Ecco la formazione di Di Biagio

Luigi Di Biagio, ct della Nazionale Under 21 (Ansa)

Luigi Di Biagio, ct della Nazionale Under 21 (Ansa)

Roma, 16 giugno 2017 - Sale l'attesa per l'esordio azzurro agli Europei Under 21 in Polonia. L'Italia debutta domenica sera contro la Danimarca, match che dirà subito molto sui valori in campo. La Nazionale di Luigi Di Biagio punta a entrare almeno fra le prime quattro, vista la rosa di talenti e le presenze in Serie A. Le ambizioni sono altissime ma l'importante è tenere gli animi sereni. E così primo compito di Gigi nel ritiro di Cracovia è quello di allontanare le tensioni che arrivano dalle trattative del calciomercato (vedi il caso Donnarumma).

Ecco intanto gli orari e le indicazioni per seguire la partita in tv. Il fischio di inizio è domenica 18 giugno 2017alle 20.45. La partita sarà trasmessa in diretta su Rai 1, e in streaming sul portale di Rai Play. Mercoledì seconda partita con la Repubblica Ceca, sabato la terza e ultima della fase a gironi contro la Germania. 

Probabile formazione

Italia (4-3-3): Donnarumma; Caldara, Rugani, Conti; Barreca; Pellegrini, Gagliardini, Benassi; Petagna, Berardi, Bernardeschi. All. Luigi Di Biagio 

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IL PUNTO di PAOLO FRANCI  - Urla, acrime di gioia, il ct lanciato in aria. L’ultima volta che l’Europeo Under 21 s’è tinto d’azzurro, in panchina c’era Claudio Gentile, l’uomo che al Mondiale 1982 annientò Zico e Maradona. Era il 2004 e tra gli eroi di quella notte tedesca in cui l’Italia annientò Serbia-Montenegro, ce n’è qualcuno che ne ha scritte di pagine di gloria. Da De Rossi a Barzagli, da Gilardino ad Amelia che due anni dopo vinceranno il Mondiale dei grandi a Berlino. Eppoi Bovo, Bonera, Palombo, Sculli. Sono passati 13 anni durante i quali il nostro pallone s’è sgonfiato parecchio, lo straniero è diventato un must e i giovani di talento talmente pochi da diventare, quasi, una specie protetta.

Poi, il Rinascimento. Le nuove regole federali volute dal presidente Tavecchio per dare spazio ai giovani nelle rose dei club. Il coraggio di qualche allenatore nel puntare sulla

NextGen , da Gasperini a Di Francesco, fino a Montella. E, soprattutto, la rivoluzione del ct Ventura, che sui giovanotti a tutto talento sta costruendo la Nazionale del presente e del futuro.

LA ROSA ITALIA - L’Under 21 che giocherà in Polonia, la si potrebbe definire Italia Vip, visto che nella rosa di Gigi Di Biagio, l’uomo che proverà a vincere l’Europeo, c’è una comitiva d’oro che, oltre ad esordire (e bene) nella squadra senior che va a caccia del Mondiale 2018, sta incendiando il mercato, come nel caso di Donnarumma. Lui, Barreca, Caldara, Conti, Rugani eppoi Gagliardini, Pellegrini, Benassi, fino a Berardi, Bernardeschi, Chiesa e Petagna. Tanto oro quanto pesano, tanto talento che, sì, può regalarci il titolo dall’ultima volta firmata Claudio Gentile.

Il presidente Tavecchio è stato cauto: «L’obiettivo è entrare tra le prime quattro», anche perchè il suo ruolo impone il casco da pompiere. Logico però sognare e, diamine, cedere al sano realismo. Non ci si può nascondere, perchè questa è l’Under 21, secondo il ct Di Biagio: «Potenzialmente più forte degli ultimi 20 anni».

Il gruppo di Di Biagio invoca il passato, come nel film ‘Ritorno al Futuro’. Siamo nella seconda metà degli anni ’80, in panchina c’è Azeglio Vicini e nelle sue mani l’Italia baby che perderà la finale del 1986 ai rigori con la Spagna, ma si ritroverà all’Europeo del 1988 e giocherà in casa il Mondiale del ’90. Sentite qua: Zenga, Mancini, Vialli, Giannini, Mancini, De Napoli, Donadoni, Francini, Cravero, Paolo Maldini e Ferri. Gente che ha fatto la storia del pallone. La speranza è che le carriere si ripetano e che, magari, si vada oltre, molto oltre. Come accadde con Cesare Maldini, ct degli azzurrini per 10 anni dal 1986 al 1996. E qui, sarà il caso di indossare cravatta e abito buono, perchè nella leggenda si entra vestiti come si deve.

Sì, leggenda, perchè quell’Under vincerà tre titoli di fila (1992-94-96), poggiando su giocatori forti e fenomeni del pallone: Buso, Melli, Vieri, Panucci, Toldo, Cannavaro, Orlandini che segnò il primo golden gol della storia piegando il Portogallo di Rui Costa. Eppoi Tacchinardi, Amoruso, Tommasi, Morfeo, Galante fino a un certo Francesco Totti, campione d’Europa nel 1996, trionfo che chiude la tripletta d’oro di Maldini. L’Europeo, lo vinciamo anche nel 2000, con un campione del mondo in panchina, Marco Tardelli, che poggerà le sue fortune su Perrotta, Pirlo e Gattuso, anche loro sul tetto del mondo sei anni dopo. Eppoi, Zanetti, Ventola e Abbiati.

Scorri i nomi della Nazionale di Di Biagio e pensi a quei trionfi leggendari. Poi però, vai con la cautela, perchè la Spagna, favorita per Snai è a 3,50 e la Germania a 4,50 prima dell’Italia piazzata a 5,50. Lì, sulla lavagna delle quote siamo terzi, come l’Italia Under 20 al mondiale coreano, altro segnale forte di un Rinascimento che, all’Europeo che parte oggi può tramutarsi in sogno.

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