Martedì 16 Aprile 2024

Juve-Lazio, il pronostico di Ravanelli: "Più facile col Real"

L'ex attaccante di bianconeri e biancocelesti analizza la sfida di mercoledì sera: "Allegri stia attento..." Mercato: Keita obiettivo di Marotta

Fabrizio Ravanelli ex di Juve e Lazio (LaPresse)

Fabrizio Ravanelli ex di Juve e Lazio (LaPresse)

Torino, 16 maggio 2017 - «La finale con la Lazio è l’ostacolo più difficile verso il triplete, perché contro il Real Madrid la Juventus vince di sicuro...». Fabrizio Ravanelli è serissimo quando indica il pericolo più grande di questo finale di stagione per la squadra di Allegri. Ossia la partita di domani sera all’Olimpico: lo stadio in cui ha giocato la finale di Champions League 1996, quando segnò lo storico gol del vantaggio sull’Ajax, ma anche lo stadio in cui ha vestito per due stagioni il biancoceleste vincendo scudetto, Coppa Italia e due Supercoppe, italiana ed europea.

Ravanelli, per caso vuol farci credere che la Lazio è più forte del Real Madrid? «Non ho detto questo. Mi spiego: la squadra di Inzaghi ha fatto una grande stagione, ha già raggiunto il risultato di qualificarsi per l’Europa perché ha un ottimo organico, in più giocherà senza troppe pressioni. Alla fine perdere con questa Juve ci può stare e la stagione biancoceleste resterebbe comunque eccellente. Il Real è una squadra dal valore tecnico inestimabile, ha un’esperienza e un palmarès internazionale che nessun altro club al mondo ha, ma la differenza stavolta la farà la Juve. Arriverà a Cardiff con una consapevolezza, una cattiveria agonistica e una voglia di vincere senza precedenti: giocheranno la partita della vita. E la vinceranno...». Invece contro la squadra di Inzaghi sarà durissima...  «Mi fa un po’ sorridere chi la considera una delle sorprese di questo campionato. La Lazio ha una rosa dalla qualità assoluta, ci sono giocatori che adoro: Keita, Milinkovic-Savic e Felipe Anderson. Sa cosa le dico: la Lazio in Italia è seconda soltanto alla Juve, perché a centrocampo ha altri giocatori fortissimi come Biglia e Parolo». Chi potrà essere decisivo domani sera? «Ci sono tanti giocatori di spessore che possono decidere la partita. Ma una finale spesso la decide chi non ti aspetti. Vincerà chi giocherà più da squadra...». Inzaghi, nonostante una grande stagione, si è attirato qualche critica perché tiene spesso in panchina Keita. Anche domani sera non dovrebbe partire fra i titolari. «È l’attaccante più forte della Lazio: sinceramente non comprendo i motivi che spingono Simone a utilizzarlo così poco. Però il mio è un giudizio da esterno e non conosco le questioni societarie e di spogliatoio che stanno dietro a una scelta che, dal lato esclusivamente tecnico, considero inspiegabile». Dall’altra parte Allegri, pur essendo in corsa in tre competizioni su tre, è finito sulla graticola per il turnover selvaggio delle ultime settimane. Che ne pensa? «Credo sia giusto pensare all’obiettivo più importante del momento, la Coppa Italia, come del resto ha fatto anche la Lazio che a Firenze ha schierato alcune riserve. Massimiliano ha fatto benissimo a dosare le forze: io avrei rischiato un po’ meno con il Torino, dove la Juve poteva chiudere subito i conti. Ma con la Roma, a tre giorni dalla finale di domani, non poteva fare altrimenti». Sì, però adesso la corsa al sesto scudetto si è un po’ complicata: domenica a Torino arriva il Crotone che è in piena zona retrocessione ma è anche la squadra che ha fatto più punti, 17 nelle ultime 7 giornate. Può essere una partita-trappola?  «Non credo. Al di là di quanto di buono stanno facendo i calabresi, la Juve ha grandissimi campioni e senza più la preoccupazione della Coppa Italia, vorrà chiudere subito i conti».