L'Italia di Di Biagio? Nuovo ciclo, vecchi nomi

Ancora fuori Balotelli. Forse è stato in lizza fino all'ultimo e, alla fine, ha scelto di non chiamarlo

Il ct della Nazione, Gigi Di Biagio (Lapresse)

Il ct della Nazione, Gigi Di Biagio (Lapresse)

Roma, 17 marzo 2018 - Nuovo ciclo o vecchio triciclo? Leggendo i convocati del ct a orologeria - o del futuro? Lui le sue chance se le giocherà con la lama tra i denti, è chiaro - la prima cosa che salta all'occhio sono le poche novità rispetto al passato. Gli unici accantonati (per ora) rispetto alla gestione Ventura sono un paio rispetto alla tragedia svedese, El Shaarawy e D'Ambrosio, considerando che non avrebbero potuto rispondere alla chiamata per infortunio alcuni luogotenenti del ct nelle recenti Under 21 - Conti, Romagnoli, Caldara, Bernardeschi - e che Barzagli e De Rossi sono fuori per una questione di età. Si dirà: beh non ha chiamato nemmeno l'interista Eder o lo 'straniero' Gabbiadini. Vero, ma non che fossero colonne portanti dell'Italia che ha fallito il Mondiale. In ogni caso, il ct Di Biagio riparte da quel che sembrerebbe il blocco di Ventura, ma in realtà è il suo blocco negli ultimi anni dell'Under. Il che rappresenta un impietoso squarcio sulla realtà attuale del nostro calcio: i giocatori questi sono e con questi devi ricostruire.

Sì, è vero, ci sono i giovani, anch'essi passati per l'azzurro Under con Di Biagio (Donnarumma, Rugani, Spinazzola, Zappacosta, Cristante, Gagliardini, Pellegrini, Verdi e il Gallo Belotti), ma tutti già chiamati anche da Ventura. Sì, certo, ci sono un paio di felici e rumorose novità, come Cutrone e Chiesa. E qui, magari, c'è da analizzare il retroscena che porta alla mancata convocazione di Balotelli. Fino a giovedì scorso Cutrone figurava nella lista dei convocati dell'Under 21 e questo porta a un paio di interrogativi che soltanto il ct potrà sciogliere, lunedì prossimo, quando parlerà dal ritiro azzurro. Forse Balotelli è stato in lizza fino all'ultimo e, alla fine, Di Biagio ha scelto di non chiamarlo. Oppure ancora una volta l'ha fregato l'esuberanza (la polemica con il senatore nero leghista) dialettica. Proprio Di Biagio, però, recentemente aveva dichiarato negli studi di Sky, stimolato sull'argomento: “E basta con questa storia del comportamento!”, allargando le braccia in modo eloquente. E aggiungendo: “Di Mario valuto i gol ma anche e soprattutto le prestazioni”. Quindi, potrebbe essere stato il suo modo di giocare a portare alla bocciatura, l'ennesima.

Nel frattempo Chiesa e Cutrone rappresentano le Grandi Novità e un ponte verso il futuro, ma contro l'Argentina il 23 marzo a Manchester e il 27 a Londra contro l'Inghilterra Di Biagio si affiderà ai ragazzi di maggior esperienza. Dal blocco Juve in difesa (De Sciglio compreso) alla coppia Jorginho-Verratti a centrocampo e un attacco che punterà forte su Immobile e quell'Insigne ignorato da Ventura nella sfida più sanguinosa della storia del calcio italiano. I migliori, insomma, perché tutto si può accettare nella prima uscita post-Svezia, tranne una brutta figura contro squadre del calcio d'elite mondiale.

E il futuro? Il ct Di Biagio sa di avere qualche chance di conferma, nonostante la concorrenza di colossi della panca come Ancelotti, Mancini, Conte. Di Biagio però, ha il vantaggio di lavorare con un gran numero di giocatori che alla Nazionale maggiore sono arrivati proprio grazie a lui e nei rapporti con il gruppo questo è elemento non da poco. Eppoi è competitivo oltre l'immaginabile (chiedete a chi gioca a Paddle e a tennis con lui...) e non è nella sua natura ripiegarsi su situazione secondarie. In ogni caso e in conclusione, le chance di Di Biagio si possono leggere in controluce con la saggezza dell'ex presidente federale Giancarlo Abete: “Bisognerà vedere come reagirà la squadra a Di Biagio in queste due amichevoli. Poi chi sceglierà se non vorrà essere oggetto di critica, andrà a prendere uno tra i tecnici più accreditati, come Ancelotti, Mancini o Conte. Se venisse confermato Di Biagio, il rischio di critiche c'è”.