Bologna, è Verdi-mania

Il gol del numero nove contro l’Inter ha fatto innamorare migliaia di tifosi, ma è solo l’inizio

Simone Verdi

Simone Verdi

Bologna, 21 settembre 2017 – La perla di Simone Verdi, sotto gli occhi del c.t. Giampiero Ventura, ha fatto innamorare il tifo rossoblù. La botta di sinistro con cui ha trafitto Handanovic ha sancito la definitiva affermazione a Bologna del numero nove di Pavia. Se alla piazza mancava il giocatore a cui affezionarsi, l’elemento capace di giocate prodigiose da palato fino calcistico, il fenomeno in grado di suscitare l’ammirazione dei bambini estasiati di fronte al campione, ora c’è. Verdi rischia di diventare una istituzione in città, come tanti altri prima di lui. Campioni che hanno lasciato un segno indelebile e che per questo verranno sempre ricordati. L’esplosione di gioia del Dall’Ara racchiude già un affetto smisurato per un giocatore che anche la passata stagione aveva lasciato intravedere le stimmate del potenziale campione, ma un infortunio al malleolo lo aveva costretto ad uno stop forzato spacca ritmo, uno di quelli da cui riprendersi nel giro di pochi mesi diventa difficile. Ma la vita, come spesso accade nelle sue pieghe all’apparenza più dure, è cambiata proprio lì. All’Isokinetic, a curarsi, Verdi ha incontrato la sua attuale compagna di vita, Laura, figlia di Stefano Della Villa, colui che nel 1987 fondò la nota struttura. Lì è nato un amore forte, più o meno come quello che ora i tifosi rossoblù nutrono nei confronti delle grandi giocate di Simone.

OBIETTIVO MONDIALE – Non è un segreto, l’obiettivo finale di Simone Verdi è senza dubbio il Mondiale di Russia, ove la nazionale italiana riuscisse a qualificarsi. Proprio martedì al Dall’Ara era presente il c.t. Ventura ad ammirarne le gesta, e con un gol così, coronato da una prestazione a tutto campo, diventa lecito attendersi una sua convocazione già per le partite di ottobre contro Macedonia e Albania. Ma più in generale, un calciatore in grado di interpretare a tutto tondo il suo ruolo di uomo faro della squadra e capace di calciare indifferentemente di sinistro e destro, non può non stuzzicare le fantasie tecniche di un commissario tecnico come Ventura, da sempre molto propenso ad incanalare le proprie squadre verso un atteggiamento offensivo. Certo, la strada fino al Mondiale è ancora lunga, ma se l’esplosione di Verdi diventerà definitiva, non solo tutta Bologna potrà godere e ammirare le giocate di un grande calciatore, ma tutta Italia avrà trovato un nuovo protagonista in maglia azzurra. Verdi è il classico patrimonio del calcio italiano uscito tardi dalle secche dei prestiti e delle cessioni per fare esperienza, ma a 25 anni, nel pieno della maturità fisica, si candida ad essere uno dei più cristallini talenti delle prossime annate calcistiche. Tutta Bologna spera di goderselo a lungo.