Bologna, il richiamo di Donadoni

Il tecnico rossoblù prevede una gara molto complicata domani contro un Genoa tosto e invita a non guardare una classifica ancora fuorviante.

Roberto Donadoni

Roberto Donadoni

Bologna, 1 ottobre 2016 - “Da parte nostra non c’è nessuna ripulitura dall’entusiasmo da dover fare, semmai sono più agenti esterni che non dipendono da noi. Quella di domani sarà una partita molto complicata e fare discorsi che vanno oltre vorrebbe dire non aver capito e soprattutto rifare gli stessi errori, il che significherebbe aver perso solo del tempo fino ad oggi. Il Genoa è difficile da incontrare per tutta una serie di motivi, dobbiamo essere concentrati solo su questo; alla settima di campionato non ha senso guardare la classifica, facciamolo alla quindicesima e ora evitiamo di fare ragionamenti sciocchi”.

 Dopo essersi travestito per una mattina da imbianchino ripulendo i muri del ponte di via Stalingrado con i volontari dell’ex sindacalista Roberto Morgantini, nel pomeriggio Roberto Donadoni indossa i panni del pompiere per spegnere i facili entusiasmi accesi da un quarto posto che potrebbe anche migliorare con la quarta vittoria in 4 gare casalinghe. “Aspettiamo un avversario tosto e difficile da affrontare nei duelli individuali, mettono molto in campo sull’aspetto fisico. Inoltre hanno qualche difficoltà in termini di effettivi, e questo non fa che ingigantire le motivazioni e il gusto degli altri di mettersi in mostra, dobbiamo esserne ben consapevoli” esorta il tecnico rossoblù, ricordando che i liguri hanno solo due punti in meno (e una gara da recuperare) e saranno privi degli squalificati Pandev ed Edenilson oltre che degli infortunati Pavoletti e Ocampos. Se Ivan Juric ha convocato solo 21 giocatori ed è in piena emergenza in attacco, l’allenatore del Bologna ha solo problemi di abbondanza e non svela le sue scelte, anche se i dubbi sulla formazione sono davvero pochi con Nagy favorito su Pulgar per la cabina di regia e ballottaggio tra Masina e Torosidis per la fascia sinistra.

Dai convocati fuori Mbaye e Viviani, oltre ai soliti Mirante, Gomis e Sadiq.

Le mie scelte dipendono da loro. A parità di condizione interviene la mia valutazione, bisogna essere consapevoli che Adam è un giocatore di grande prospettiva, ha una potenza fisica enorme ma deve avere più convinzione nei suoi mezzi. Questo è quello che mi fa arrabbiare di lui, bisogna spogliarsi dei discorsi che parlano delle sue performance, deve concentrarsi sugli allenamenti e ritrovare questo imprinting che ha smarrito ultimamente” aggiunge Donadoni bacchettando pubblicamente il terzino di origini marocchine prima di elogiare Destro per quel che sta facendo in condizioni imperfette, a partire dai 3 gol. “Se non è al top ed ha già questi numeri è molto positivo, significa anche che tutta la squadra sta lavorando bene. Sono convinto che Mattia può crescere ancora molto; è possibile che quando sarà al top poi non farà gol, ma l’importante è che continui a crescere” auspica il tecnico orobico, che punta anche su Verdi e Krejcì per calare il poker di vittorie casalinghe. “La squadra deve avere lo stesso atteggiamento in casa e fuori. Tutti metteremmo la firma su 19 vittorie interne, ma si deve fare ancora meglio, indipendentemente dal risultato. Se dobbiamo migliorare qualcosa al Dall’Ara è la resistenza, spesso siamo stati fragili quando in difficoltà. Lo spessore di una squadra lo si deve vedere sempre, in casa o fuori” conclude Donadoni, che si augura di poter finalmente allenare Sadiq durante la sosta per gli impegni delle Nazionali e rivela che la prossima settimana Mirante farà il test decisivo per capire quando potrà tornare all’attività agonistica dopo il lieve malore di fine agosto. Intanto arrivano ottime notizie dalla Primavera di Paolo Magnani, che ha sbancato Frosinone 4-0 con una doppietta dell’esordiente 18enne nigeriano Okonkwo.