Mercoledì 24 Aprile 2024

Bologna, Donadoni vuole il cambio di passo in trasferta

Il tecnico rossoblù non si spiega il grande divario nel rendimento in casa e fuori e chiede entusiasmo, senza sbilanciarsi sulla necessità di fare turn over contro l’Inter e definendo Destro al 70%.

Roberto Donadoni

Roberto Donadoni

Bologna, 24 settembre 2016 - Ampiamente sfatato il tabù Dall’Ara ora Roberto Donadoni vuole evitare complessi da trasferta e tornare sui livelli della scorsa stagione lontano da Bologna. “Il nostro modo di interpretare le gare che non può essere così differente in casa e fuori, davanti al tuo pubblico ti senti anche spinto a proporre qualcosa di più, il che può incidere e fare un po’ la differenza, ma non può esserci un divario così enorme. Tanto più stringiamo la forbice tanti più vantaggi avremo” esorta il tecnico rossoblù dopo gli 8 gol raccolti nelle sconfitte con il Torino e con il Napoli e le tre gioie interne con Crotone, Cagliari e Sampdoria.

“L’euforia è il rischio per tutti, così come non bisognava deprimersi dopo il 5-1 con i granata non dobbiamo esaltarci ora, anche nella gara di mercoledì ci sono state cose fatte bene e altre che non andavano così bene. Dobbiamo cercare di colmare quei vuoti inevitabili a inizio stagione, ma sempre con grande equilibrio senza bastonare né esaltare nessuno ma facendo un esame razionale delle cose fatte tirando fuori qualche spunto per crescere” aggiunge con la consueta moderazione l’allenatore bergamasco, che nega di voler fare pretattica ma spiega di dover verificare le condizioni di diversi giocatori dopo la serie di impegni ravvicinati. “Icardi ha delle potenzialità indiscutibili, la sua storia parla per lui ed è importante per l’Inter. Può migliorare ancora ma anche il fatto che sia il capitano è significativo. Anche Perisic e Candreva sono fior di giocatori, con qualità tecniche e una fisicità importante; ti colpiscono quando li vedi, noti qualcosa in più rispetto alla media. E sono curioso di vedere Gabigol, ma dalla prossima partita…” scherza l’ex milanista, per cui il ritorno a San Siro non avrà un sapore particolare.

“Dobbiamo cercare di fare con entusiasmo quello che sappiamo contro un avversario di assoluto valore, una tra le prime 4-5 forze del campionato. Solo se riesci a essere veramente squadra e ad avere un’intensità adeguata puoi creargli delle difficoltà. De Boer è stato subito criticato con la stessa superficialità usata con Allegri l’anno scorso. Hanno davvero un potenziale notevole e nelle ultime due gare hanno dimostrato qualcosa in più, prima sembrava che lavorassero di più a livello individuale, ora sono più un collettivo e quando valori del genere diventano una squadra compatta diventano difficili da affrontare” sottolinea Donadoni per poi parlare del ritorno di Destro a San Siro a 6 mesi e mezzo dalla frattura a un dito del piede per un pestone di Miranda. “Mattia non deve pensare a che avversario ha di fronte, è un’altra storia, un’altra partita, anche se bisogna essere bravi anche ad evitare certi falli. A questi livelli è raro che un giocatore sia sempre al 100%, combatti sempre con qualche piccolo acciacco. Destro sta crescendo ed è al 70% e ha ancora parecchio da poter limare; mi è piaciuto molto il modo in cui ha affrontato l’ultima gara e quel che ha proposto, quando riuscirà a colmare questo ulteriore gap farà divertire” conclude il tecnico rossoblù, che non porterà con sé a Milano i soliti Gomis, Mirante, Sadiq (Ferrari invece sì), oltre allo squalificato Di Francesco.

Domani sarà invece in tribuna al Meazza Joey Saputo, che all’indomani del cda e dell’incontro con il Sindaco Merola sul Dall’Ara oggi è fuori Bologna per non meglio precisati impegni personali.