Venerdì 19 Aprile 2024

Ancelotti e il no alla Nazionale: "Dall'estate un nuovo club"

Ma "per il futuro non scarto l'ipotesi azzurra"

Carlo Ancelotti

Carlo Ancelotti

Milano, 6 dicembre 2017 - Carlo Ancelotti non sarà il prossimo commissario tecnico dell'Italia. Ormai possiamo affermarlo con certezza, dopo che l'allenatore emiliano lo ha confermato per l'ennesima volta in questi ultimi giorni. "La decisione dipenderebbe da me, ovvio, ma anche dalla Federazione. Ribadisco che la mia volontà è di allenare un club, ma per il futuro non scarto la Nazionale. In ogni caso rimarrò fermo fino a giugno", le parole di Carletto negli studi di Premium Sport.

Ospite per la serata di Champions, Ancelotti è poi tornato sull'addio al Bayern Monaco, spiegandone le cause. "La partita contro il Paris Saint-Germain era molto difficile, la sconfitta ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. C'erano visioni differenti dal punto di vista della metodologia di lavoro - il suo commento - Nel corso della mia carriera ho lavorato in un certo modo: una squadra può giocare fino a 60 partite in una stagione, quindi non serve insistere sempre sull'intensità, occorre ridurre il tempo e incrementare la qualità. La scelta di dividersi è stata giusta, sia per me che per il Bayern. La sintonia è fondamentale: quando manca tutti rischiano di far male".

Un pericolo che, secondo Ancelotti, almeno per il momento non corre Rino Gattuso. "L'allenatore che subentra non ha così tante responsabilità: se le cose vanno bene ci guadagna, altrimenti le responsabilità sono del predecessore. Gattuso non ha colpe, è appena arrivato e deve avere il tempo necessario per lavorare. Non voglio dire che Montella ha fatto male, la stagione passata resta positiva. In estate la società ha cambiato tanto e investito, ma non è comunque semplice far bene da subito".

Un pensiero infine sulla Juve, in particolar modo su due giocatori che Ancelotti ha allenato e che conosce molto bene. "Douglas Costa forse pecca in continuità, ma è veramente forte, veloce e molto tecnico. Se sta bene fisicamente determina, parliamo di un talento straordinario. Matuidi, invece, rappresenta la continuità di rendimento. È molto serio, è cresciuto tantissimo dagli anni con il Psg. Ragazzo d'oro e gran giocatore".