Bologna, i numeri inchiodano difesa e attacco

Rossoblù deficitari in avanti, mentre dietro la difesa non riesce a tenere il pareggio: ecco i numeri che testimoniano la difficoltà generale del Bologna

Roberto Donadoni

Roberto Donadoni

BOLOGNA, 20 febbraio 2017 – Se l’attacco non segna la difesa può cercare di tenere con le unghie il pari, è il massimo che si può fare quando gli avanti non riescono a trovare l’alchimia giusta per sfondare. Ma la tenuta difensiva del Bfc 2016/2017 è nettamente inferiore rispetto a quella di un anno fa: lo dicono i numeri.

SOLO 6 VOLTE NON HA PRESO GOL – Il Bologna fatica a trovare una sua solidità di squadra, in questa stagione solo 6 volte su 25 partite i rossoblù hanno mantenuto la porta inviolata, ricavandone la bellezza di 16 punti con un solo pareggio, lo 0 a 0 con l’Empoli. In sostanza, nella grande maggioranza dei casi quando il Bfc non prende gol vince. Purtroppo, però, nelle restanti 19 i ragazzi di Donadoni hanno raccolto la palla in rete, ed è un dato allarmante se si considera la difficoltà dell’attacco a segnare. Sono infatti già 9 le partite in cui il Bologna ha chiuso con lo zero la casella dei gol fatti, tra queste appunto un solo pareggio, sempre la sfida con l’Empoli interna. Questo significa che la squadra di Donadoni non riesce a trattenere il pari, e la lunga sequenza di gol negli ultimi minuti porta spesso alla sconfitta. Sono 4 infatti le sconfitte di misura del Bologna maturate nel finale: Bfc-Genoa 0-1, Udinese-Bfc 1-0, Bfc-Milan 0-1, Bfc-Inter 0-1. Tutte decisamente evitabili e che ora darebbero ai rossoblù quattro punti in più in classifica.

PEGGIO DI UN ANNO FA – L’anno scorso Donadoni arrivò a Bologna all’undicesima giornata, giocandone 28 fino alla fine del campionato. Il campione può essere paragonabile considerando le 25 partite disputate fino a qui. Il primo dato interessante è che la passata stagione il numero di partite chiuse senza gol subiti è stato il doppio rispetto a ora: 12 contro 6. E’ invece maggiore il dato delle partite terminate senza segnare, un anno fa 12 su 28, ora 9 su 25, la vera differenza, dunque, la fanno i pareggi. Nel 2015/2016 Donadoni pareggiò 5 volte per zero a zero, quattro volte in più rispetto a oggi. Inoltre, dodici mesi fa i pareggi arrivarono tutti nel girone di ritorno, quando l’infortunio di Destro inibì l’attacco. Lì il mister decise di blindare la difesa, portando a casa punti pur senza segnare, un aspetto che oggi non accade come testimoniano i gol presi nel finale. Ed è proprio la difesa il punto debole più evidente per il Bologna, ancora di più dell’attacco. Parlano i numeri. Nel 2015/2016 la media gol fatti a partita, comprendendo anche Delio Rossi, fu di 0,86, nelle 28 partite di Donadoni salì a 0,96. Questo ultimo dato, seppur basso, è in realtà simile a quello odierno che si attesta attorno a 0,92 gol a partita. La grande differenza è sui gol subiti. Donadoni sta prendendo più reti anche rispetto a Delio Rossi, che nelle sue prime dieci partite ne prese 1,18 a gara. Il mister bergamasco, come detto, blindò la difesa facendo scendere il trend a 1,10 a gara nelle restanti 28 partite 2015/2016. In questa stagione? La situazione è peggiorata, il Bologna prende 1,52 gol a partita, per una proiezione finale di 57 gol subiti, ben 12 in più dei 45 presi in tutto il campionato scorso dal Bologna. I gol fatti, invece, sono in linea, l’anno scorso i rossoblù chiusero a 33 mentre ora la proiezione è di 35. In sostanza, il Bologna non ha risolto il suo problema offensivo, continuando a segnare meno di un gol a partita, ma nel frattempo ha peggiorato i suoi dati difensivi, che inevitabilmente portano a un numero di sconfitte maggiore. Proprio in questi termini, con il calendario che da poco ha superato la metà, il Bologna ha già raggiunto i due-terzi delle sconfitte dell’intero campionato scorso. In 38 partite il Bologna perse 18 volte, ora dopo 25 match le sconfitte sono già 12.

MANUEL MINGUZZI