Giovedì 18 Aprile 2024

Berlusconi punge Inzaghi: "La squadra non segue i miei consigli"

Dopo la sconfitta con la Juventus, prima stoccata del presidente a Inzaghi: "Se non fa quello che dico..."

Silvio Berlusconi in tribuna con Galliani e la figlia Barbara (Ansa)

Silvio Berlusconi in tribuna con Galliani e la figlia Barbara (Ansa)

Milano, 22 settembre 2014 - Arrabbiato no. Deluso forse. Pungente di sicuro. Il giorno dopo lo scivolone casalingo contro la capolista Juventus, Silvio Berlusconi manda un significativo telegramma al suo Milan, inteso come staff tecnico e giocatori: «Io vado anche a Milanello a sostenere la squadra, ma se poi non fanno quello che dico io...». Poche parole dette col sorriso sulle labbra a margine di un intervento presso la Scuola di Formazione di Forza Italia, anche per rispondere ai molti tifosi rossoneri amareggiati dal risultato del match di San Siro. In effetti quello visto contro la Juventus è parso un Milan ridimensionato. Per lunghi tratti si è quasi avuta la sensazione che El Shaarawy e soci rinunciassero a giocare, più preoccupati a difendere che provare ad affondare. Del resto la tattica spiegata da Inzaghi ai suoi è stata chiara fin dai primi minuti: conquistare palla in difesa e lancio lungo a scavalcare il centrocampo. Nulla di innovativo. 

Difficile ora dire se si tratti di un passo indietro rispetto alle prime due uscite (vittoriose) o di un semplice stop per “manifesta inferiorità”. Sarebbe interessante capire pure cosa il presidente ha chiesto ad allenatore esquadra, ma non è difficile immaginare, visti i precedenti, che l’ex Premier avrebbe gradito almeno un atteggiamento (e forse un modulo) diverso. Più positivo e propositivo.

Invece la serata è stata di basso gradimento, se è vero che dopo il gol di Tevez Berlusconi ha subito lasciato San Siro. Non per sfiducia, semmai amarezza. Cui però ieri è seguito un primo avviso ai naviganti, Inzaghi compreso. Ma i passi falsi fanno parte del processo di innovazione, e SuperPippo lo ha capito sabato notte quando nel dopopartita in pizzeria ha ricevuto pacche sulle spalle e richieste di foto dai tifosi. Nessun dramma, insomma, ed è con questo spirito che la squadra ieri è tornata in campo per preparare la trasferta di domani a Empoli.

La voglia di tutto il gruppo è di voltar pagina, anche se Inzaghi conosce perfettamente le insidie di un match contro una matricola capace di rimontare nell’ultima gara due gol di svantaggio in trasferta. Al Castellani, però, tirerà aria di turnover: in ballottaggio per la maglia da centravanti Torres e Pazzini, in panchina finirà uno tra El Shaarawy (non ancora al meglio) e Honda. Ma anche Bonaventura (discreto il suo approccio contro la Juventus nel finale del match) è in rampa di lancio. La rifinitura di stamattina scioglierà gli ultimi dubbi, compreso il modulo da adottare: perché si sussurra che Berlusconi abbia consigliato un più equilibrato 4-4-2, con una prima punta (Torres). In quel caso sarebbe più facile per Bonaventura trovare posto nell’undici titolare.