Il 'Cholo' Simeone esulta a Monaco (LaPresse)
Monaco di Baviera, 4 maggio 2015 - ALLA fine, ha ragione chi dice che nel calcio vince chi subisce meno reti. Lo sa bene Simeone, che con il suo ‘cholismo’ in realtà non fa altro che riproporre il vecchio catenaccio all’italiana tanto criticato in passato, ma che si conferma tremendamente efficace. Se poi ci aggiungiamo una buona dose di fortuna, allora ecco servita la finalissima di Champions League per l’Atletico Madrid. Dopo l’1-0 dell’andata, ieri 2-1 all’Allianz Arena, con il vantaggio di Xabi Alonso su punizione, il pareggio di Griezmann, e il gol della speranza di Lewandowski. In mezzo i due rigori sbagliati (entrambi parati) da Muller e Torres, che hanno dato ancor più pepe alla sfida.
Una partita intensissima, dominata dal Bayern dal primo all’ultimo minuto, con gli spagnoli che hanno alzato il solito muro e colpito all’unica occasione buona. Guardiola capitola quindi per la terza volta consecutiva in semifinale, e non riesce a regalare ai bavaresi uno storico triplete prima di dire addio (a giugno firma col Manchester City). Per l’Atletico, invece, una rivincita dopo la finale di Champions persa nel 1974 proprio contro i tedeschi.
E stasera uscirà la seconda finalista per l’ultimo atto di Milano del 28 maggio: alle 20.45 supersfida di ritorno tra Real Madrid e Manchester City (si parte dallo 0-0 dell’andata). Zidane ritrova Ronaldo che aveva saltato la partita sette giorni fa per infortunio, mentre Pellegrini torna in uno stadio che non lo ha mai amato nella parentesi sulla panchina madrilena nel 2009/2010. Appuntamento su Premium Sport per la diretta tv: e il secondo derby di Madrid in finale, dopo il 2014, è alle porte.