NBA, Silver al fianco di Ujiri: "Commenti di Trump scoraggianti"

Il commissioner della NBA si è schierato al fianco del GM dei Raptors che ha duramente attaccato le ultime uscite di Trump in tema di immigrazione

Adam Silver (LaPresse)

Adam Silver (LaPresse)

New York (Stati Uniti), 15 gennaio 2018 – Le ultime esternazioni in tema di immigrazione fatte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump – che si è scagliato contro gli immigrati haitiani – non hanno asciato indifferente il mondo dello sport americano e in particolare quello della NBA. Nei giorni scorsi, infatti, il general manager dei Toronto Raptors Masai Ujiri – di origini nigeriane – ha duramente replicato al numero uno della Casa Bianca sostenendo l’importanza di dare a tutti la possibilità di inseguire i propri sogni e le proprie aspirazioni. Nelle ultime ore invece è stato il turno del commissioner NBA Adam Silver che, all’alba del “Martin Luther King Day” – giornata dedicata alla memoria all’omonimo pastore protestante e leader del movimento per la difesa dei diritti degli afroamericani ucciso nel 1968 -, dopo un colloquio avuto con lo stesso Ujiri, gli ha espresso la propria solidarietà, e ha definito i commenti di Trump scoraggianti: “Capisco quanto si possa sentire infastidito Ujiri – ha detto Silver – e comprendo quanto tutto questo possa essere scoraggiante per lui che si è speso in prima persona per difendere i diritti e migliorare la qualità della vita degli afroamericani collaborando con il nostro programma “Basketball Without Borders”. Sono anche certo che Ujiri non si farà però scoraggiare da tutto questo e proseguirà il suo lavoro”. Silver, che in queste ore è anche andato in visita al “Museo Nazionale dei diritti Civili” di Memphis assieme al direttore esecutivo del sindacato giocatori e alla guardia dei Grizzlies Mike Conley, ha poi ricordato che la NBA continuerà a promuovere i valori di uguaglianza e unità propri dello sport e ha concluso la sua intervista ad ESPN con una promessa: “In NBA la cosa positiva è che non si viene giudicati per il proprio colore della pelle o per la propria etnia. Questo ci rende orgogliosi e ci spinge a portare avanti con forza i programmi che abbiamo iniziato e inizieremo. In questi anni tanto è stato fatto in tema di diritti civili, ma la strada da fare è ancora lunga e io sono molto ottimista in questo senso”.