Mercoledì 24 Aprile 2024

NBA, Michael Jordan attacca: "I superteam alterano la competitività"

Intervistato da un magazine americano, MJ ha lanciato una frecciata ai superteam e allontanato un futuro da allenatore

Jordan assieme all'ex presidente degli USA Obama (LaPresse)

Jordan assieme all'ex presidente degli USA Obama (LaPresse)

Charlotte (Stati Uniti), 13 ottobre 2017 – Uno degli argomenti che hanno animato il dibattito della scena cestistica americana in questi ultimi anni è quello dei “superteam”, quelle squadre che, anche grazie all'acquisizione in estate di free agent di prima fascia, riescono costruire roster con addirittura quattro o cinque giocatori da All Star Game. Sull’argomento è intervenuto – in un ‘intervista concessa ad un magazine statunitense – anche Michael Jordan che per certi versi con i suoi Bulls dei primi anni ’90 – in cui oltre a lui giocavano stelle del calibro di Tony Kukoc, Dennis Rodman, Scottie Pippen e Steve Kerr – è stato un precursore di questi cosiddetti “superteam”. Un po’ a sorpresa però Jordan non ha risparmiato una ficcante frecciata alle corazzate come i Warriors e I Cavaliers: “Credo che questi “superteam” finiranno per alterare l’equità competitiva della NBA perché si arriverà ad avere una o due squadre di altissimo livello e ben 28 squadre spazzatura”.

Jordan, che oggi è proprietario degli Charlotte Hornets, ha poi allontanato una possibile carriera di allenatore: “Non penso di avere la pazienza giusta per fare l’allenatore. Chiedere ad un giocatore di concentrarsi sul gioco nel modo in cui l’ho fatto io sarebbe per certi versi ingiusto”.

Infine MJ ha glissato con grande nonchalance sulla domanda riguardante un suo punto di vista sul giocatore più forte della storia: “Non ho mai giocato contro giocatori come Jerry West o Wilt Chamberlain quindi dire chi possa essere stato il più forte sarebbe poco corretto. Io ho vinto sei titoli, Russell 11 ma questo non significa per forza che lui sia stato più forte di me. E’ sempre difficile e per certi versi sbagliato fare confronti tra epoche cestistiche diverse”.

MATTEO AIROLDI