Mercoledì 24 Aprile 2024

NBA, Markelle Fultz: "Un sogno che si realizza"

La prima scelta assoluta all'ultimo draft ha parlato delle prime sensazioni da giocatore NBA e si è tolto anche un sassolino dalla scarpa.

Markelle Fultz (Foto Ansa)

Markelle Fultz (Foto Ansa)

Brooklyn (Stati Uniti), 23 giugno 2017 – “Quando ho sentito chiamare il mio nome, hopensato che mi stesse chiamando Dio” ha spiegato un incredulo e comprensibilmente emozionato Markelle Fultz dopo essere stato selezionato con la prima scelta assoluta dai Philadelphia 76ers che soltanto pochi giorni fa avevano imbastito una trade con i Celtics – fino ad allora titolari della prima scelta – per assicurarsi il talento uscito da Washington University dopo aver portato a casa 23.2 punti, 5.9 assist e 5.7 rimbalzi a partita nel suo ultimo anno di carriera universitaria. “E’ un sogno che ho sin da quando ero bambino che diventa realtà – ha proseguito Fultz -, volevo assolutamente entrare a far parte di questa organizzazione che apprezzo sin dai primi approcci che abbiamo avuto”.

Una scelta fortemente voluta da parte dei 76ers come ammesso dal general manager Bryan Colangelo: “Markelle ci porta in dote tantissimo atletismo ed è dotato di grandissime capacita offensive perché sa penetrare e attaccare il canestro molto bene, ha ottime qualità di palleggio ed è difficilmente stoppabile dai difensori. Potremmo definirlo il prototipo della combo guard moderna che sa segnare in tutti i modi, sia fuori area sia nel pitturato. Era un’opportunità che non potevamo farci scappare perché pensiamo che possa integrarsi alla perfezione con i nostri giocatori”.

E proprio uno dei suoi futuri compagni, l’istrionico Joel Embiid che è reduce da un’operazione al menisco e dovrebbe presto tornare in campo, ha voluto dargli il benvenuto e a suo modo ha benedetto la scelta della franchigia: “ E’ perfetto per il nostro sistema” ha spiegato il centro camerunense “Amo il suo modo di essere umile e ho già visto che contrariamente a quanto dice certa gente è un vincente che ha tantissima fame di vittoria. L’ideale per instaurare nella franchigia la giusta mentalità vincente”. La chiosa di Fultz è proprio dedicata alla fastidiosa etichetta di non essere un vincente: “Sono stanco di sentirlo dire. Chiunque mi conosca sa quanto io sia competitivo. Basta guardare la mia carriera dalla high school ad oggi”.