Venerdì 19 Aprile 2024

NBA, Kobe Bryant ammette: "Spero che Lebron James vada ai Lakers"

Il Black Mamba a Parigi come testimonial della Nike: "Mi mancano gli allenamenti, gli impegni. Ma non mi manca giocare in NBA"

Kobe Bryant

Kobe Bryant

Bologna, 22 ottobre 2017 -  Nonostante abbia appeso al chiodo le scarpette da basket da ormai diversi mesi, Kobe Bryant resta e resterà per sempre uno dei simboli del mondo NBA. Il Black Mamba non a caso si trova in questi giorni a Parigi come testimonial Nike, suo sponsor storico e che da quest'anno fornisce a tutta la Lega il materiale tecnico. Dalla capitale francese, il prodotto di Lower Merion High School ha parlato di NBA e ovviamente dei "suoi" Los Angeles Lakers, l'unica squadra per la quale abbia giocato da professionista. "Non sbaglieranno. Adesso hanno un roster pieno di giocatori giovani e forti, con davanti un grande futuro".

Fra questi sicuramente Lonzo Ball, seconda scelta assoluta all'ultimo Draft e che alla seconda stagionale contro i Phoenix Suns ha subito sfiorato la tripla doppia, mettendo a referto 29 punti, 11 rimbalzi e 9 assist. "Non l'ho visto giocare molto finora - racconta Bryant - Ma Rob (Pelinka, gm dei Lakers, ndr) pensa che potrebbe arrivare al mio livello, a quello di Magic e delle altre leggende Lakers. E io ho fiducia in Rob". Oltre a Lonzo Ball, il futuro dei gialloviola potrebbe prevedere al centro del progetto nientemeno che il giocatore attualmente numero uno a livello mondiale, Lebron James. Si vocifera infatti che nella prossima estate The Chosen One lasci Cleveland e a quel punto Los Angeles diventerebbe una delle mete più probabili.

"Spero che succeda, perché voglio che la squadra vinca. Non ci saremmo mai aspettati di vederlo lasciare Cleveland per Miami, e poi che sarebbe tornato a Cleveland. Quindi, chissà, potrebbe davvero succedere", chiosa Kobe. Ma rivedremo mai il cinque volte campione NBA ai Lakers? "Non mi interessa. Per loro ci sarò sempre se avranno bisogno, ma non con un ruolo ufficiale - sottolinea - E non voglio nemmeno lavorare nel basket. Mi piace moltissimo poter dedicare del tempo ai miei figli, alla mia famiglia e a me stesso. Mi sto godendo il lavoro con i bambini e lo storytelling. Mi mancano gli allenamenti, gli impegni. Ma non mi manca giocare in NBA. Ho avuto vent'anni fantastici e sono stato fortunato a giocare così a lungo".