Venerdì 19 Aprile 2024

NBA, Cavs-JR Smith: fumata bianca. Accordo quadriennale da 57 milioni

La franchigia dell'Ohio dopo mesi di trattative ha trovato l'intesa, voluta fortemente anche da LeBron James, con la guardia del New Jersey che firmerà un quadriennale da 57 milioni di cui però solo 45 sarebbero interamente garantiti. Nella notte intanto sono state giocate sei gare di preseason

JR Smith (LaPresse)

JR Smith (LaPresse)

Cleveland (Stati Uniti), 15 Ottobre 2016 – Dopo mesi di tira e molla è arrivata la tanto attesa fumata bianca che i tifosi dei Cleveland Cavaliers attendevano: JR Smith ha trovato un accordo con i Cavs per continuare a giocare in Ohio. Il giocatore fino all'anno scorso guadagnava circa 5 milioni di dollari all'anno e per poter rinnovare ne chiedeva circa 15, una cifra che i Cavs per via della Luxury Tax che già pagano per aver sforato il Salary Cap faticavano a corrispondergli. Alla fine però la forte volontà di entrambe le parti di trovare un'intesa – sponsorizzata fortemente anche dall'amico e compagno di squadra LeBron James che con Smith condivide anche l'agente, Rich Paul, e in queste settimane non ha mai perso l'occasione per sottolineare il suo desiderio di tornare a giocare con Smith – ha prevalso e ha portato ad un accordo quadriennale da 57 milioni di dollari complessivi di cui però soltanto 45 nei primi tre anni sarebbero interamente garantiti. Si spengono così le speranze dei Philadelphia 76ers e dei Boston Celtics che, al contrario dei Cavs, avevano ancora diversi margini di manovra per fare una buona proposta al giocatore e sembravano intenzionati a sferrare presto un'offensiva per assicurarsi le prestazioni della guardia nativa del New Jersey.

Nella notte, intanto, Cavs hanno perso 118-108 contro i Chicago Bulls in una delle sei gare di preseason disputate. I Bulls si sono imposti mandando ben sette uomini in doppia cifra con Rajon Rondo sugli scudi e migliore in campo grazie a 20 punti segnati, 6 assist distribuiti e 6 rimbalzi catturati. Sconfitta anche per i San Antonio Spurs che hanno subito 108 punti – cosa che non ha certo fatto piacere a Popovich – dai Miami Heat guidati dal trio Dragic-Whiteside-Winslow (15 punti a testa). Successo molto sofferto per i Golden State Warriors che superano 129-128 i Denver Nuggets di Danilo Gallinari (19 punti) dopo un overtime. Tra i californiani positive le prove di Steph Curry, arrivato a quota 22 punti conditi da 9 rimbalzi, Kevin Durant (19) e knaly Thompson (17). Esultano anche i Toronto Raptors che pur senza le prime punte DeRozan e Lowry superano gli argentini del San Lorenzo de Almagro. Agli Indiana Pacers non basta invece un ottima prova del duo Turner-George (32 punti complessivi) per sconfiggere i Magic di uno stratosferico Serge Ibaka (19 punti e 17 rimbalzi per lui) che si impongono con il risultato finale di 114-106. A chiudere il quadro notturno il 112-107 rifilato ai Dallas Mavericks dai Phoenix Suns capaci di giocare una grande gara di squadra (7 giocatori in doppia cifra).