Mercoledì 24 Aprile 2024

Nba, LeBron James: "Ho dato tutto ma non è bastato"

Un LeBron James sconsolato ha commentato la sconfitta in gara 5 delle finali NBA che ha consegnato il titolo ai Golden State Warriors

LeBron James (LaPresse)

LeBron James (LaPresse)

Cleveland (Stati Uniti), 14 giugno 2017 - In queste NBA Finals, terminate con il successo schiacciante di Golden State Warriors, c'è anche l'altra faccia, quella dei vinti - i Cavaliers - che però hanno lottato senza mai risparmiarsi e alla fine si sono sportivamente inchinati al cospetto di chi è stato semplicemente più forte. L'emblema di questi Cavs che certamente faranno ancora parlare di loro nei prossimi anni è senza dubbio LeBron James che ha chiuso l'ottava finale in carriera diventando il primo giocatore della storia ad avere una tripla doppia di media nell'ultimo atto del campionato. 33.6 punti, 12 rimbalzi e 10 assist a partita che però  non sono bastati al cospetto dei vari Thompson, Green, Curry e soprattutto Durant che hanno saputo dare qualcosa in più  per portare a casa il secondo anello californiano in tre anni. Questo non vuol assolutamente dire però che LeBron abbia qualcosa da rimproverarsi, anzi, ancora una volta, come detto, ha saputo alzare l'asticella dei suoi limiti, già decisamente alta, per provare a trascinare un gruppo che non è riuscito ad esprimersi sempre al massimo delle sue potenzialità. Basta guardare le prime due gare della serie. Di questo LeBron ne è pienamente consapevole, come ammesso a bocce ferme: "Ho dato veramente tutto ma purtroppo non è bastato per raggiungere di nuovo la vittoria. Personalmente non posso ritenermi insoddisfatto di queste finali perché non mi sono mai risparmiato in campo e in allenamento. Non c' ragione per guardarmi indietro e dire che avrei potuto fare qualcosa di più per vincere. Tutto quello che potevo fare l'ho fatto. Mi sento come un giornalista che pensa di aver scritto il miglior articolo della propria vita e invece viene scavalcato da qualcun altro". 

James si è dimostrato però al tempo stesso conscio dei mezzi dei propri avversari e con grande sportività li ha elogiati: " Non c'è nulla da dire si sono dimostrati i più forti in questi ultimi tre anni e in questa post season lo hanno fatto vedere di nuovo. Nonostante questo però sono sempre stato convinto che non sarebbero stati capaci di batterci, almeno fino a poco più di un minuto dal termine di gara 5 quando mi sono detto, ok abbiamo fatto di tutto ma non è stato sufficiente. I Warriors sono un team costruito per vincere e questo è emerso anche perché loro hanno acquisito uno dei migliori giocatori che abbia mai giocato in questa lega. Hanno lavorato bene a livello societario e in campo, sin dalla scorsa estate e questo alla fine dei conti si è visto. Di loro si sentirà parlare ancora per molto tempo perché hanno alcuni giocatore chiave che non hanno ancora compiuto i 30 anni e non danno alcun segno di cedimento". 

Inevitabile anche uno sguardo alla stagione regolare in cui i Cavs hanno sofferto di un po' troppi alti e bassi: "Abbiamo avuto momenti i cu tutto andava bene e altri in tutto girava storto., ma non siamo mai riusciti a trovate la giusta condizione in stagione. L'abbiamo finalmente trovata poco prima dei playoff, riuscendo a mostrare cosa siamo capaci di fare quando siamo al top. Sarebbe stato bello poter avere quel tipo di condizione per tutto l'anno, così da poter costruire prima la nostra chimica di squadra". 

Poi un ultima battuta sui cosiddetti "super team": " Non credo di aver mai fatto parte di uno di quelli che si definiscono super team. Neppure a Miami. Non credo a queste cose e non credo neppure che questi Cavs possano definirsi un super team".