Giovedì 18 Aprile 2024

Italbasket, parla Aradori: "Un onore essere capitano. Dobbiamo prenderci responsabilità"

La guardia bresciana ha parlato dal ritiro azzurro di Torino dove l'Italbasket di Sacchetti prepara le sfide a Romania e Croazia

Pietro Aradori (LaPresse)

Pietro Aradori (LaPresse)

Torino, 21 novembre 2017 – Si avvicina a larghi passi l’esordio sulla panchina della Nazionale di Romeo Sacchetti che ha raccolto il testimone pochi mesi fa da Ettore Messina. Venerdì alle 20,15, infatti, gli azzurri affronteranno al PalaRuffini di Torino la Romania nel primo match del gruppo D valido per le qualificazioni ai Mondiali che si disputeranno nel 2019 in Cina. Domenica poi gli azzurri torneranno in campo a Zagabria dove se la vedranno alle 18 con la Croazia padrona di casa.

Intanto nel capoluogo piemontese è cominciato il raduno con 16 giocatori chiamati da Sacchetti per queste prime due sfide. Dal ritiro azzurro quest’oggi ha parlato Pietro Aradori che è stato designato capitano azzurro in queste qualificazioni ai Mondiali vista l’assenza di Gigi Datome. La guardia da quest’anno in forza alla Virtus Segafredo Bologna ha voluto sottolineare le grandi responsabilità che questa carica che gli è stata affidata porta in dote, ma anche il grande onore di rappresentare i colori azzurri nelle vesti di capitano. Aradori si è poi soffermato a parlare del gruppo che conta diversi nuovi elementi ma che ha potenzialità importanti che possono portare a grandi traguardi a patto che ogni giocatore sia disposto a prendersi le proprie responsabilità: “E' un grande onore, sono orgoglioso di essere stato nominato capitano. So di avere delle responsabilità, devo portare il mio vissuto in Azzurro, e aiutare tutti, soprattutto i ragazzi più giovani che sono alla prima esperienza in Nazionale. Siamo abituati a radunarci d'estate con un gran caldo, e con almeno quattro-cinque settimane a disposizione. Ora siamo d'inverno, e con pochissimo tempo per conoscerci. Questo vuol dire che spetta a noi giocatori fare ancora di più. In questo abbiamo la fortuna di avere coach Sacchetti, che sa benissimo come far rendere al massimo ogni singolo giocatore. Prenderci le nostre responsabilità è la prima cosa che ci ha detto. Sempre, ovviamente, nel rispetto della squadra e dei compagni”.