Mercoledì 24 Aprile 2024

Europei basket 2017, i fratelli Gasol regalano a Navarro l'ultima medaglia

Le Furie Rosse batte la Russia 93-85 e conquista il bronzo. Sugli scudi Pau (26 punti, 10 rimbalzi e 3 assist) e Marc Gasol (25 punti)

Navarro portato in trionfo (Foto FIBA)

Navarro portato in trionfo (Foto FIBA)

Istanbul (Turchia), 17 settembre 2017 – Il c.t. della Spagna Sergio Scariolo alla vigilia aveva chiesto alle Furie Rosse di uscire a testa alta da questi Europei di basket 2017 per regalare l’ennesima gioia ai tifosi e a Juan Carlos Navarro – che oggi ha detto addio alla nazionale dopo 17 anni costellati di trionfi – e i suoi ragazzi per l’ennesima volta non lo hanno tradito battendo 93-85 la Russia e conquistando un preziosissimo Bronzo, la sesta medaglia messa al collo dagli spagnoli nelle ultime sei edizioni degli Europei. Un successo, quello di oggi, su cui c’è il timbro dei fratelli Pau (26 punti, 10 rimbalzi e 3 assist) e Marc Gasol (25 punti) che ancora una volta si sono caricati la squadra sulle spalle nel momento chiave e hanno sorretto l’attacco “rojo” con carisma, punti e rimbalzi. Quella della Spagna è stata una vera e propria progressione: sopra di 8 lunghezze dopo il primo quarto concluso sul 21-13, gli iberici hanno dato una poderosa spallata agli avversari con un break di 11-0 piazzato nella seconda porzione del primo tempo che ha portato Gasol e compagni fino al +17 all’intervallo lungo (45-28). La Russia non si è però persa d’animo e ancora una volta ha costruito la sua rimonta nel secondo tempo riuscendo, grazie al solito Shved (18 punti) a toccare persino il -2 a seguito dei canestri di Zubkov e Kulagin (78-76 a 3’33” dall’ultima sirena). Nonostante le difficoltà però la Spagna non ha sbandato e grazie a Gasol ha respinto gli ultimi assalti russi. “Sono orgoglioso del mio team per quel che ha fatto dopo aver perso la finale – ha dichiarato a fine gara Navarro che in 17 minuti giocati ha segnato 2 punti, raccolto 4 rimbalzi e distribuito un assist – e di poter chiudere la mia carriera in nazionale con una medaglia. Sono felice e triste allo stesso modo perché il modo in cui tutto questo si è concluso mi rende contento. Probabilmente l’oro ai Mondiali nel 2006 è il momento della mia carriera in cui mi sono sentito più felice ed orgoglioso ma va detto che ogni stagione ti insegna qualcosa di diverso e importante”.