Eurolega, Milano sfiora il colpaccio a Mosca ma cede nel finale

I biancorossi, dopo un primo tempo giocato in maniera magistrale in cui hanno toccato persino il +16, hanno ceduto il passo ai moscoviti che si sono imposti per 93-84

De Colo (LaPresse)

De Colo (LaPresse)

Mosca (Russia), 12 ottobre 2017 – Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, come recitava l’antico adagio, quest’anno l’Armani Exchange Milano potrebbe regalare non poche soddisfazioni continentali ai propri tifosi – ancora amareggiati per l’ultimo posto dello scorso anno – perché, aldilà della sconfitta per 93-84 rimediata all'esordio continentale su un campo proibitivo come quello del CSKA Mosca, l’atteggiamento mostrato dai biancorossi, almeno fin quando le energie non sono venute a mancare anche a causa di rotazioni ridotte all’osso, è stato più che positivo e decisamente opposto a quello visto sullo stesso parquet pochi mesi fa quando arrivò un perentorio -37. L’Olimpia ha infatti giocato un primo tempo di grande intensità, maturità e intelligenza tattica in cui ha toccato persino il +16, poi però il CSKA si è ricordato la pasta di cui è fatto e, grazie al talento cristallino dei vari Clyburn (15 punti e 12 rimbalzi), Higgins (21 punti) Rodriguez (20 punti) e De Colo (19), ha raddrizzato le sorti della partita spegnendo la luce dell’attacco milanese con una difesa asfissiante e segnando la bellezza di 55 punti nei 20 minuti finali in cui gli uomini di Itoudis hanno interpretato alla perfezione l’uso della transizione. Ottimo abbrivio di Milano che in difesa concede poco o nulla al CSKA e in attacco colpisce con il tiro da fuori – 4/4 da tre iniziale per i biancorossi – volando a +10 nei primi 5 minuti di gioco (16-6). L’inerzia è tutta dalla parte dei biancorossi che mettono in campo una maggior cattiveria agonistica e grazie a M’Baye, Micov e Gudaitis rimpingua il proprio bottino fino al +14 (26-12 a 1’30” dal suono della prima sirena). Rodriguez e Higgins provano ad alleggerire il passivo del CSKA ma Goudelock non perdona chiudendo un primo quarto sontuoso dell’Armani Exchange con la “lacrima” del 30-16. Clyburn e Hunter provano a scuotere l’armata russa in avvio di secondo quarto con un mini parziale di 5-0 che vale il -11 dei padroni di casa Sotto le plance l’ex Sassari in forza al CSKA apre spazi importanti e riesce a fare la differenza anche nelle vesti di assistman, come quando apparecchia la tavola in maniera impeccabile per la tripla dall’angolo del -9 scoccata da Higgins (33-24). Milano soffre ma non sbanda e riprende pian piano quota grazie ai canestri di Goudelock, Theodore Bertans che riportano l’Armani a +14 (40-26). Sul più bello però i biancorossi esagerano con un paio di forzature e il CSKA non si lascia scappare l’occasione accorciando nuovamente le distanze con due bombe ravvicinate di Rodriguez (40-32). Il “chacho” si infiamma e segna altri due punti che assieme al libero di Clyburn portano il CSKA a -6. Goudelock e Gudaitis stoppano nuovamente la rimonta rossoblu e fa respirare a pieni polmoni Milano che va negli spogliatoi a +10 grazie al coast to coast finale vincente di Bertans (48-38).

La corazzata russa rientra dagli spogliatoi con grande aggressività e grazie a Higgins e Clyburn torna in meno di un amen a -4 (48-44). Milano prova resistere all’ondata rossoblu con il canestro di Tarczewski ma la pressione difensiva del CSKA continua a salire: Rodriguez segna il -3 con una bomba, e subito lo segue a ruota, con quattro punti consecutivi, Higgins che con un’impressionante schiacciata mette a segno il colpo del sorpasso (51-50). Quando Milano sembra sul punto di capitolare, ecco che arrivano il gioco da tre punti di Gudaitis e la tripla balsamica di Bertans che riportano avanti i biancorossi (55-51). Rodriguez e Kalnietis infiammano ulteriormente la sfida che prosegue sui binari del sostanziale equilibrio come testimoniato dal 65-64 moscovita a fine terzo quarto. Nonostante le difficoltà e un quarto fallo personale prematuro di Gudaitis, Milano resiste aggrappandosi ai canestri dell’ex CSKA Micov (77-72 per i russi a 5’ dalla fine). Quando però la stanchezza dei biancorossi supera la soglia di sopportazione e l’attacco perde lucidità la corazzata russa prende definitivamente il sopravvento e conduce in porto il successo.