Giovedì 18 Aprile 2024

Basket, Serbia e Stati Uniti completano il quadro delle semifinali

I serbi battono in volata la Croazia (86-83) grazie a 18 punti di Bogdan Bogdanovic, mentre Team USA sconfigge 105 a 78 l'Argentina. A fine gara Ginobili e Nocioni annunciano l'addio alla nazionale

Il saluto finale di Manu Ginobili (laPresse)

Il saluto finale di Manu Ginobili (laPresse)

Rio de Janeiro, 18 Agosto 2016 – Gli Stati Uniti e la Serbia sono le ultime due squadre che nella notte hanno conquistato le semifinali olimpiche che si disputeranno tra venerdì e sabato e vedranno i nordamericani fronteggiare i campioni d'Europa della Spagna (palla a due venerdì alle 20.30 italiane) e i serbi contrapposti alla sorpresa Australia (si gioca a mezzanotte tra venerdì e sabato ora italiana).

TEAM USA STRARIPANTE. GINOBILI E NOCIONI LASCIANO LA NAZIONALE – Tutto, o quasi, come previsto per gli Stati Uniti che impiegano poco più di 20 minuti per prendere le misure ad una Argentina partita a razzo grazie all'indemoniato Facundo Campazzo, ispiratore del 14-7 iniziale dell'albiceleste. La tripla di Thompson e le giocate di un Kevin Durant formato MVP – per lui 27 punti – riaggiustano però quasi subito le cose accendendo la miccia che porta al parziale di 27-2 che sancisce la fuga di Team USA il quale sfrutta il suo strapotetre fisico alla perfezione e non si volta più indietro fino al 105 a 78 finale.

Al termine della gara arriva poi anche l'annuncio ufficiale del ritiro dalla nazionale di Emanuel Ginobili e del “Chapu” Andrès Nocioni, granbdi protagonisti dell'oro argentino all'Olimpiade di Atene nel 2004

Sono passati 20 anni dal mio primo match con addosso la maglia della nazionale – dichiara Ginobili fine gara – e sono felice ed orgoglioso d aver potuto giocare questa gara a 39 anni. Non ci sono molti atleti che possono dire lo stesso e mi sento davvero fortunato ad aver giocato assieme a questi compagni per tantissimo tempo”.

Gli fa eco Nocioni che fa anche un importante augurio alle generazioni presenti e future che vestiranno la casacca albiceleste: “Vengo da una piccola città e tutto questo per me è un sogno che si realizza. Spero tanto che le prossime generazioni guardino al futuro sapendo di poter sognare, come abbiamo fatto noi, di riuscire a battere i più forti. I bambini devono crescere consapevoli di avere la capacità di realizzare i propri sogni impegnandosi e lavorando sodo. Non ho dubbi che ci sarà chi può ripetere la nostra impresa”.

BOGDAN VINCE IL DUELLO TRA I BOGDANOVIC – Nell'attesissimo e sentitissimo derby notturno tra Serbia e Croazia sono invece i primi a spuntarla con un pur risicato 86 a 83 arrivato al culmine di un match a dir poc spettacolare e grazie soprattutto ai 18 punti dell'indemoniato Bogdan Bogdanovic che vince il duello a distanza con l'omonimo dirimpettaio Bojan a cui no sono bastati 28 punti per portare i suoi al successo. Il break decisivo arriva in uno stratosferico terzo quarto giocato dai serbi che segnano ben 34 punti in 10 minuti e ribaltano il risultato. Nel finale Hezonja e il milanese Simon provano a spingere la Croazia al nuovo vantaggio ma le mani di Bogdanovic e Jokic dalla linea della carità non tremano e consegnano alla Serbia la vittoria.

MATTEO AIROLDI