Mercoledì 24 Aprile 2024

Basket, Messina: contento per i ragazzi. Meritano la qualificazione.

Molto soddisfatto il CT azzurro dopo la netta vittoria sul Messico che vale la finalissima al preolimpico contro la Croazia, già affrontata tre giorni fa.

Ettore Messina (Ciamillo)

Ettore Messina (Ciamillo)

Torino, 8 Luglio 2016 – L'Italbasket porta a casa la terza vittoria consecutiva al preolimpico di Torino battendo 79-54 il Messico. Adesso manca l'ultimo gradino per arrivare al sogno: la finale contro la Croazia, già affrontata – e sconfitta 67-60 – nel corso di questa manifestazione. Prova di grande maturità degli azzurri che, contro un Messico tutt'altro che rinunciatario a dispetto del punteggio, hanno mostrato notevoli miglioramenti in fase offensiva, con una circolazione di palla decisamente più fluida e veloce rispetto alle precedenti uscite, e in difesa come di consueto hanno concesso pochissimo agli avversari, chiudendo con grande attenzione ed aggressività le linee di passaggio dei messicani come dimostrano le 9 palle recuperate italiane e le 17 perse dei centroamericani. Importante poi la reazione nel terzo quarto degli azzurri che in un momento di difficoltà in cui il Messico è riuscito a recuperare dal -15 portandosi a sole sei lunghezze dall'Italia hanno saputo tenere dritta la barra del timone e chiudere anzitempo i conti.

Decisamente soddisfatto a fine gara per i progressi mostrati in fase di movimento della palla il CT Ettore Messina e la maturità messa in campo dai suoi: “devo dire che abbiamo mosso bene il pallone nel secondo tempo – spiega Messina – anche se c'è stato un momento nel terzo quarto in cui siamo stati un po' fermi. Per il resto è stata una partita molto solida difensivamente. Sono contento per i ragazzi perché se lo meritano. Nel momento delle difficoltà siamo riusciti a stare calmi e ad avere disciplina mentale. Questo è certamente un ottimo aspetto. Aradori e Melli hanno fatto veramente cose importantissime. Tutti hanno lavorato e hanno messo il massimo impegno per conquistare una bellissima vittoria. Affrontare la Croazia può essere vantaggio se siamo capaci di fare tesoro di quanto abbiamo fatto bene ma soprattutto di quanto abbiamo fatto meno bene nella sfida di tre giorni fa”.

Una delle pedine fondamentali di questo successo è sicuramente Nicolò Melli, autore di 14 punti e 6 rimbalzi ma soprattutto di una prova di grande sostanza. L'ala del Bamberg, decisamente migliorata e maturata nel suo anno in Germania, tiene però i piedi per terra per la finalissima di domani: “è stata un'ottima partita di squadra, siamo contenti ma consapevoli di non aver ancora fatto nulla perché la gara più importante è quella di domani. Ho cercato di dare una mano alla squadra e la cosa più importante è stata la vittoria. Domani cercheremo di ripeterci perché vogliamo centrare la qualificazione a Rio. Ho acquisito molta esperienza e avuto l'opportunità di giocare minuti importanti che mi hanno permesso di prendermi anche delle responsabilità e giocarmi delle partite che contavano. Quanto fatto contro i croati 3 giorni fa non conterà nulla perché la finale è la finale. Entreranno in gioco altri fattori, sappiamo dove vogliono colpirci ma questo non significa nulla perché per noi domani la palla peserà di più. Cercheremo di farci trovare pronti per andare a Rio, che dev'essere vissuta come un'opportunità e non uno stress”.

Chi, insieme a capitan Datome, ha senza dubbio fatto vedere ottime cose rispetto alle uscite precedenti è Danilo Gallinari che non risparmia qualche critica.....al pallone ed elogia la difesa azzurra: “davanti siamo migliorati ma dobbiamo comunque cercare di pensare meno e ascoltare di più l'istinto. La palla è davvero pessima ma questo non deve modificare il nostro gioco. La difesa è la base su cui costruire la qualificazione a Rio. Il CT ha insistito sin dal primo giorno su concetti ben chiari e dobbiamo insistere molto su questa cosa. I ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile soprattutto quando i messicani si sono rifatti sotto. Non credo che rigiocare contro la Croazia ci condizioni mentalmente. Forse un po' di più a livello tattico perché ci conosciamo meglio e sarà tutto più complicato. Sarà determinante essere più sciolti nel leggere le situazioni della difesa avversaria. A 27 anni ho giocato tante partite importanti e spero che questa non sia la più importante”.

MATTEO AIROLDI