Mercoledì 24 Aprile 2024

Barzagli: "Ho avuto paura di dover smettere. Gli Oriundi sono i benvenuti"

Il difensore della Juventus felice dopo aver riconquistato la Nazionale: "Ho passato dei mesi difficili: c'erano giorni in cui impazzivo per il dolore. Ora è tutto finito"

Andrea Barzagli (Ansa)

Andrea Barzagli (Ansa)

Coverciano 24 marzo 2015 - "Ho pensato di non poter più giocare a calcio. Ho faticato anche a livello psicologico fino a quando non ho ripreso ad allenarmi con i compagni". Andrea Barzagli è la novità più bella della Nazionale di Conte. Unico campione del mondo insieme a Buffon del gruppo che il ct sta provando a forgiare in vista degli impegni contro Bulgaria e Inghilterra, il difensore si è ripreso l'azzurro dopo un lungo periodo buio iniziato al termine del Mondiale in Brasile per un problema al calcagno: "Ho avuto tanti alti e bassi. C'erano dei giorni in cui mi alzavo e pensavo di impazzire dal dolore, altri giorni stavo meglio e ripartivo. E' brutto non giocare e non stare a contatto con i compagni di club oltre che della Nazionale. Per fortuna ora sembra tutto finito, sono felice di essere di nuovo qui".

SOGNO EUROPEO - Rientrato in gruppo, Barzagli ci ha messo poco a tornare un punto fermo della Juventus. Conte, che lo conosce bene, lo ha provato nella difesa a tre con Bonucci e Chiellini, la stessa che dovrebbe essere utilizzata sabato sera a Sofia: "Prima di giocare anche solo i due minuti con il Sassuolo sono stato a disposizione, sono andato anche in panchina, però facevo allenamenti extra perché avevo bisogno di una preparazione - ha sottolineato a Coverciano - Non ero al 100%. Ho avuto molti alti e bassi in allenamento, l'allenatore forse pensava che non fossi ancora pronto. Egoisticamente un giocatore vorrebbe sempre buttarsi dentro e giocare, lui (Allegri, ndr) ha deciso così. Mi ha inserito al momento giusto, ho giocato tre partite di fila, si spiega così la convocazione in Nazionale. Mi sembra di essere a posto per poter essere convocato. L'obiettivo è arrivare agli Europei, poi penso che chiuderò con la Nazionale. Avrò 35 anni, non ho quel qualcosa in più che hanno Buffon e Pirlo".

CONTE E LA JUVE - "Il mister non è cambiato dai tempi della Juventus, è il solito grande lavoratore e trascinatore. Non c'è di meglio per la Nazionale, anche in prospettiva. E' il tecnico ideale per far crescere i giovani. Allegri ha portato nuove idee e il gruppo si è responsabilizzato ulteriormente: la spinta è stata forte, siamo cresciuti in personalità. Da quattro anni siamo i più forti in Italia, per costanza e mentalità. La Champions? Sognare non costa nulla, siamo lì, può succedere di tutto". 

ORIUNDI - Barzagli ha detto la sua anche sulla questione oriundi, confermando la linea di Conte: "Se sono convocabili è giusto che siano chiamati perché vuol dire che fanno bene in campionato. Non vedo polemiche, ci sono sempre stati e anche le altre nazionali li hanno. Sono i benvenuti se daranno una mano alla Nazionale".

CALCIOPOLI - Il difensore bianconero dribbla invece la sentenza Calciopoli della Cassazione che decretato la prescrizione per Moggi e Giraudo"Un'idea me la sono fatta ma preferisco non sbilanciarmi né commentare. La Juve di quei tempi non è però quella dove gioco io, e anche la dirigenza è un'altra".

CAMPIONATO - Barzagli ha parlato anche dei 'malanni' del nostro campionato, a cominciare dalle polemiche arbitrali sollevate dal Napoli: "Campionato falsato? Dispiace venga detta una cosa del genere, la vedo esagerata come cosa. Il confronto giocatori-tifosi? Mediare a volte ci può stare, sicuramente non bisogna spingersi troppo in là ed essere troppo eccessivi, si parla sempre di una partita di calcio, però un confronto ci può stare, credo sia normale".