Fernando Torres (Ansa)
Madrid, 21 marzo 2015 - Un Lionel Messi straripante contro un Cristiano Ronaldo non al meglio, una squadra in salute contro una fischiata dai propri tifosi, un allenatore che nel giro di due mesi è passato dalla soglia dell'esonero alla testa della classifica contro un collega contestato quando meno di un anno fa portava a Madrid l'agognata 'Decima'. Benvenuti al 'Clasico', in programma domenica sera al Camp Nou e che mette in palio una buona fetta di Liga. Appena un punto separano infatti Barcellona e Real.
"Il Real è il nostro eterno rivale e il più vicino in classifica - le parole alla vigilia di Luis Enrique -. Se vinciamo noi, loro non prendono punti. Ma comunque vada, non si decide nulla perché poi ci saranno altre dieci partite". All'andata il Real Madrid si impose in rimonta per 3-1 ma oggi come allora l'obiettivo del Barca è "creare più occasioni dell'avversario, controllare le emozioni sperando che i giocatori siano al massimo".
Sul fronte madrileno, Carlo Ancelotti non si lascia intimorire dal buon momento del Barça. "Essere favoriti o meno non dipende dalla striscia di una squadra, siamo fiduciosi e vincendo torneremmo in testa". Le critiche nei suoi confronti non lo turbano, "la pazienza fa parte della mia personalità anche se l'ambiente mi ha aiutato. Dicono che la mia pazienza sia illimitata ma in realtà non e' così".
TORRES FIRMA IL SUCCESSO DELL'ATLETICO - Intanto, l'Atletico Madrid supera 2-0 il Getafe nell'anticipo della 28esima giornata e consolida il quarto posto in classifica a -1 dal Valencia. Al Calderon partita risolta dopo il primo tempo: Atletico in vantaggio al 3' con un colpo di testa di Fernando Torres su calcio piazzato di Koke per il primo centro in campionato dell'ex milanista. Il raddoppio dei Colchoneros con l'ex juventino Tiago su assist in area di Raul Jimenez. La squadra di Simeone ritrova la vittoria in campionato dopo tre pareggi consecutivi, terzo ko nelle ultime quattro gare per il Getafe che rischia di farsi risucchiare in zona retrocessione.