Armani sconfitta dal Fenerbahace Istanbul, al PalaDesio finisce 74-80

Seppur sconfitta esce tra gli applausi del PalaDesio l’Emporio Armani dopo la partita contro il Fenerbahace Istanbul persa per 74-80 di Sandro Pugliese

Joe Ragland durante il match conto Istanbul (Ciamillo)

Joe Ragland durante il match conto Istanbul (Ciamillo)

Miano, 20 novembre 2014 - Seppur sconfitta esce tra gli applausi del PalaDesio l’Emporio Armani dopo la partita contro il Fenerbahace Istanbul persa per 74-80. Non lo fa neanche per una partita memorabile dal punto di vista tecnico (addirittura 6/24 da 2 al 30’), ma sicuramente è molto piaciuto l’atteggiamento da battaglia dell’ultimo periodo in cui la squadra ha provato a rimettere in piedi una partita contro una squadra che è comunque sembrata di categoria superiore. Intanto si è visto bene Marshon Brooks, con tanto spazio a disposizione a causa dell’infortunio che all’intervallo ha bloccato Alessandro Gentile alla schiena. L’americano ha attaccato con continuità il canestro turco nel secondo tempo chiudendo con 17 punti (5/8 da 2, 4/5 ai liberi), come positivo è stato il match disputato da Hackett, “dimezzato” dal 3° fallo speso già al 12’, ma tanti minuti in campo nella ripresa con un’intensità pazzesca che gli ha fatto recuperare anche 10 rimbalzi. L’inizio della partita vede subito il Fenerbahce prendere le redini con i canestri di Sipahi e Erden che portano subito i turchi sul 9-16.

Milano non si scompone e riesce anche a scavalcare gli ospiti quando arriva una scarica di triple nell’ultimo minuto del primo quarto con Melli e Moss che ribaltano il punteggio dal 14-21 al 23-21. Il terzo fallo di Hacket al 12’ fa da spartiacque e l’Olimpia non segna per 4 lunghi minuti. Moss sblocca ancora dall’arco (26-28), ma è Vesely il protagonista con una serie di schiacciate davvero incredibile (anche se l’1/6 ai liberi lo limita). I turchi toccano il 28-35, ma l’Olimpia rimane attaccata al treno aggrappandosi al “totem” Samuels ed ad un’altra tripla di Kleiza per 37-44. Nella ripresa l’Olimpia torna ad avere problemi e nei primi 5’ trova solo una tripla di Samuels, mentre i turchi provano a scappare di nuovo (40-52). L’attacco torna a funzionare, così il Fenerbahce non dilaga anche se la tripla di Goudelock mantiene i gialloblu sul 49-62 al 30’. Qui arriva il momento di orgoglio biancorosso ispirato da Daniel Hackett e Marshon Brooks. Il primo spinge costantemente l’attacco, il secondo diventato faro dell’attacco biancorosso è finalmente libero di inventare. Così l’Olimpia torna ad un passo veramente (68-72), addirittura con Cerella a 21” dalla fine arriva a -3 (71-74), ma ormai è troppo tardi e Bjelica è glaciale dalla lunetta. 

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO-FENERBAHCE ISTANBUL 74-80 23-21; 37-44; 49-62

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