Terremoto Juventus, Conte si è dimesso. Agnelli: "Grazie, ma ora si riparte da zero". Allegri e Mancini in pole per la panchina

Dopo tre anni ricchi di successi, il tecnico leccese lascia il club bianconero: tra le possibili cause le divergenze sul mercato: "Ho maturato delle sensazioni che mi hanno portato a questa decisione". Ipotesi nazionale nel suo futuro. La società: "Sei stato un grande condottiero"

Antonio Conte (Lapresse)

Antonio Conte (Lapresse)

Torino, 15 luglio 2014 - Antonio Conte lascia la Juventus. Il tecnico leccese ha rassegnato le sue dimissioni al club bianconero. Un fulmine a ciel sereno che arriva nel secondo giorno di ritiro dei campioni d'Italia, riuniti da lunedì a Vinovo. La separazione arriva dopo tre anni pieni di successi in Italia (tre scudetti consecutivi, due supercoppe italiane e il record di punti), ma anche di parecchie delusioni in Europa, l'ultima a maggio nella semifinale di Europa League con il Benfica.

Le divergenze con la società erano emerse da diverso tempo e il mancato rinnovo di contratto, in scadenza il prossimo giugno, avevano confermato i malumori di Conte che ha sempre sottolineato la necessità di rinforzi di peso per poter ambire a traguardi più grandi. Logico pensare a questo punto che proprio le strategie di mercato bianconero abbiano fatto saltare il banco: il tecnico aveva chiesto Sanchez, finito all'Arsenal per 40 milioni, e Cuadrado, per il quale Barcellona e Manchester United sono pronte a offrirne 50. E' invece arrivato Evra, in attesa di Iturbe e Morata che non sono ancora stati ufficializzati. E chissà che anche la possibilità di cedere uno tra Vidal e Pogba non abbiano fatto precipitare la situazione.

Quel che è certo è che la Juventus non si aspettava una mossa del genere: bisognerà trovare un nuovo allenatore nel pieno della preparazione estiva: Massimiliano Allegri e Roberto Mancini sono attualmente liberi e sempra naturale pensare a loro. Per Conte si potrebbero invece aprire le porte della Nazionale.

IL SALUTO DI CONTE - Conte ha voluto salutare società e tifosi con un video pubblicato sui canali del club bianconero: "C'è stato un percorso in cui ho maturato delle percezioni, delle sensazioni che mi hanno portato a questa decisione. Vincere è difficile e comporta tanta fatica ovunque e in una società come la Juventus, che vanta una tradizione di vittorie così importante e dove c'è l'obbligo della vittoria, può essere più faticoso rispetto ad altre parti. Ma chi ha dimostrato di essere un vincente sopporta bene la fatica e le pressioni che ne conseguono". Da Conte un profondo grazie ai tifosi "per quello che mi hanno dimostrato in tutti questi anni, sia come allenatore che come calciatore. Mi sono sempre stati vicini, mi hanno fatto sentire il loro amore. C'è l'orgoglio di un percorso fatto in questi tre anni, qualcosa di storico, con tre scudetti e due Supercoppe italiane, il record di punti: tutto questo nessuno potrà togliercelo. Ringrazio tutti i miei calciatori che mi hanno permesso di diventare un tecnico vincente, che mi hanno aiutato a crescere sotto tanti punti di vista. Ringrazio la società, Andrea Agnelli che mi ha scelto tre anni fa, in un momento non facile per la Juve. Ringrazio lo staff tecnico e tutte le persone che hanno lavorato assieme a me per rendere vincente questa Juventus", dice ancora. Al futuro "ci penserò domani. La Nazionale? In questo momento penso al presente, alla decisione presa e maturata". 

AGNELLI: "SEI STATO UN GRANDE CONDOTTIERO" - "Caro Antonio, sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente". con queste parole il presidente Agnelli ha accolto la decisione di Conte di lasciare la Juventus. "Penso ai tre anni trascorsi insieme, tre anni che ci hanno portato a scrivere la storia di questa società: tre scudetti consecutivi, due Supercoppe italiane, ma sopratutto un percorso di crescita esponenziale", ha scritto ancora il presidente Agnelli sul sito bianconero. "Ma di fronte ai sentimenti e alle ragioni personali anche un presidente deve fare un passo indietro. Sono passati oggi solamente due mesi dall'ultima grande vittoria - ha ricordato - e la Juventus deve continuare il suo percorso. Si riparte da zero. Da zero punti in classifica, come gli altri, e da zero vittorie". Quindi uno sguardo al futuro. "Questa società è dotata oggi di un gruppo dirigente giovane, preparato e coeso che in questi anni ha saputo trovare l'ambizione e la determinazione per conquistare ogni traguardo", ha detto Agnelli. "La Juventus riparte da un gruppo di atleti di grande talento e professionalità, che saprà mettersi a disposizione del nuovo tecnico per continuare a scrivere il presente e il futuro. Alla storia dei colori bianconeri - ha scritto il presidente - hai contribuito anche tu e so che, qualunque scelta tu faccia, la notizia di una vittoria juventina ti strapperà sempre un sorriso". "Beppe (Marotta, ndr), Fabio (Paratici, ndr), Pavel (Nedved, ndr) ed io, insieme con tutti i giocatori, i dirigenti e i dipendenti continueremo a lavorare giorno e notte perché questo è ciò che meritano i tifosi juventini, che merita la Juventus. E chi ci lavora sa di dover essere ogni minuto all'altezza di questa grande società. Grazie di tutto Antonio. Fino alla fine...", si conclude il messaggio.

OTTO SCUDETTO CON LA JUVE TRA CAMPO E PANCHINA - Antonio Conte è nato a Lecce il 31 luglio 1969. Dopo aver iniziato la carriera da calciatore nella squadra della sua città con 99 partite e una rete tra serie A e serie B, nel 1991 passa alla Juventus. In bianconero colleziona 419 presenze e 44 reti, vestendo la fascia da capitano e vincendo tutto: cinque scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe Italiane, una Coppa Uefa, una Champions League, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Europea. Vanta anche 20 presenze e due reti in Nazionale. Si ritira dal calcio giocato nel 2004 per dedicarsi alla carriera da allenatore. Inizia come vice allenatore al Siena, poi all’Arezzo prima di passare sulle panchine di Bari, Atalanta, Siena e infine Juventus: in tre anni a Torino vince tre scudetti e due Supercoppe Italiane, diventando il primo tecnico del dopodoguerra nella storia della Juve a vincere tre campionati di fila.