Piazza di Siena, gioia Italia: De Luca vince il Gran Premio Roma

Dopo la Coppa delle Nazioni, altra vittoria storica per gli azzurri nel Rolex GP Roma: non accadeva da 24 anni

De Luca su Halifax premiato da Di Paola, Malagò, Marini

De Luca su Halifax premiato da Di Paola, Malagò, Marini

Roma, 27 maggio 2018 - Vittoria storica per l'Italia al Rolex Gran Premio Roma. A distanza di 24 anni dall'ultima volta, Lorenzo de Luca in sella al castrone di 11 anni Halifax van het Kluzeibos della scuderia belga Stephex Stables ha sbaragliato 49 partenti al via nella selettiva prova basata su due round con ostacoli al massimo delle altezze, 1,60 m. La sua è stata una vera impresa sportiva almeno per un paio di ragioni. La prima, perché non ha impiegato il suo cavallo di punta, Ensor de Litrange, recuperato dopo uno stop per infortunio ma non ancora 'in palla' per affrontare una gara come questa. Dunque De Luca, d’accordo con il proprietario della Stephex Stables, Stephen Conter, e per decisione condivisa con il selezionatore federale Duccio Bartalucci ha rinunciato a far parte della squadra per concentrarsi sul Rolex GP Roma con il pur competitivo Halifax. Scelta che ha fatto arricciare il naso alle solite Cassandre ma che si è rivelata azzeccatissima: il team ha vinto la Coppa delle Nazioni anche senza De Luca e lui si è peso la soddisfazione si siglare il Gran Premio.

Per ottenere questa vittoria davvero strepitosa il fuoriclasse di origine leccese che porta l’uniforme dell’Aeronautica ha scelto la tattica di gara evidentemente più congeniale per sé e il suo cavallo: è andato deciso all’attacco pur su un percorso 'delicato' con ostacoli leggeri e a volte 'trasparenti', anche se sempre ben piazzati sul tracciato, per far saltare i cavalli e mai contro i cavalli. Dopo aver stabilito uno dei soli 8 percorsi netti nel primo round, nel secondo De Luca non ha cambiato nulla: bastava guardarlo in faccia quando è entrato sul terreno verde di questo 86esimo Csio di Roma per capire la concentrazione e la determinazione del campione sicuro di sé e del proprio cavallo. Ancora all’attacco, questa volta pensando anche al cronometro. Gli altri ci hanno provato, ma non ci è riuscito nessuno. L’unico a stabilire un tempo inferiore è stato il fuoriclasse Usa Mc Lain Ward su HH Azur, ma aveva un errore nel primo giro e, pur con il netto nel secondo, non è riuscito a vincere i suo terzo GP Roma, chiudendo quinto. Non ci è riuscito nemmeno l’altro 'fenomeno', il giovane irlandese Bertram Allen, testimonial Rolex e assai accreditato: su Hector van d’AbdiJhoeve, non ha potuto fare di più che ottenere il secondo posto in base al cronometro. Terza la 'lady' del salto ostacoli internazionale, l’australiana Edwina Tops Alexander con Inca Boy van T Vianhof, cavallo di grande potenza che ha replicato il netto ma non è stato abbastanza veloce.

Nessun altro è riuscito a chiudere con due zeri. Quando Allen, ultimo a partire, ha tagliato il traguardo e il cronometro si è fermato a 45.97 contro i 45,37 del fuoriclasse italiano il pubblico è impazzito in una sarabanda di applausi, abbracci, pacche sulle spalle. Qualche voce si è incrinata per un attimo poi la premiazione con il tricolore sul pennone, al cospetto del presidente del Coni Malagò, e di quello della Fise Di Paola, mentre Gian Riccardo Marini, presidente di Rolex Italia ha consegnato un prezioso orologio al vincitore. Era dal 1976 che a Piazza di Siena gli azzurri non vincevano Coppa delle Nazioni e GP Roma: allora il team era composto da Piero D’Inzeo-Easter Light, Raimondo D’Inzeo-Talky, Graziano Mancinelli-La Bella, Vittorio Orlandi-Créme de La Cour. Il GP fu vinto da Piero D’Inzeo, che è anche il detentore del record di successi, con 7 vittorie.

Un premio speciale, quello per la migliore amazzone, è stato attribuito a Giulia Martinengo Marquet, che con Verdine SZ ha realizzato un percorso bellissimo ma è rimasta fuori dal barrage di questo Rolax Gran Premio Roma, per soli 45 centesimi di secondo e chiudendo 15esima. Per la grinta, la tecnica e lo stile avrebbe meritato molto di più. Tutti gli altri azzurri hanno chiuso il GP dopo il 20° posto, ma gli obiettivi principali sono stati centrati in pieno: il rilancio dello Csio e della location che lo ospita, nonché due storiche vittorie. In chiusura il presidente Fise Di Paola e l’event director, Diego Nepi, hanno ralazionato la stampa sugli aspetti organizzativi e gestionali dello Csio: incrementati i ricavi e la visibilità sui media. Dati e dettagli oggi accennati saranno confermati nei prossimi giorni.