Sabato 20 Aprile 2024

Giro d'Italia 2018, tappa 16: le pagelle di Angelo Costa

Yates convince, ma restano tre tappe di montagna. Bene l'esordio della Var Giro d'Italia 2018, domani tappa 17. Orari tv, percorso e favoriti Giro d'Italia 2018: le tappe e le altimetrie. I segreti del percorso

 Simon Yates (Ansa)

Simon Yates (Ansa)

Rovereto, 22 maggio 2018 - I voti ai protagonisti del Giro d'Italia 2018 oggi impegnati nella tappa 16, la cronometro da Trento a Rovereto. 

10 a Simon Yates. Sia la spinta della maglia rosa, sia una forma che non mostra cali, il gemellino inglese si esibisce nella crono migliore di sempre: lo dice anche lui, ammettendo di aver fatto un passo importante verso il successo finale. Non quello decisivo, perché restano ancora tre tappe di montagna: poterle affrontare giocando in difesa e senza l’obbligo di attaccare è un vantaggio che profuma di albo d’oro.

9 al Var. Debuttante in una grande corsa a tappe, la tecnologia per la prima volta incide in una sentenza al Giro: alla giuria serve per certificare che sei atleti (Pedersen, Hermans, Cavagna e il trio della Uae formato da Aru, Ulissi e Conti) si sono serviti di una scia prolungata per ottenere i loro tempi. Penalizzandoli tutti, ottiene lo stesso effetto del calcio: su una decisione del genere, le discussioni stanno a zero. 

8 a Dennis. Vince la crono che non si aspettava dopo aver perso quella su cui puntava. Beffato da Dumoulin a Gerusalemme per appena un secondo, stavolta sulla sedia del leader di giornata ci resta meno tempo, ma almeno fino in fondo: è il modo ideale per certificare un Giro fin qui ottimo, che ha scelto di correre al massimo, per capire dove può arrivare. A giudicare dal sesto posto in classifica, più lontano di quanto si pensasse.

7 a Dumoulin. Annunciato come vincitore di tappa, non vince. Pronosticato come nuovo leader, non rovescia la classifica. All’olandese non basta un’ottima prova per cogliere almeno uno dei due risultati a disposizione: pur deluso, annuncia di voler lottare fino a Roma, ma se vuole vincere questo Giro dovrà cambiare strategia e andare all’attacco nei tapponi alpini.

6 a Aru. Con la testa finalmente libera dalla pressione, senza più una classifica da curare, si concede un’ottima crono: è il segnale che la sua crisi nel weekend scorso è stata più mentale che fisica. A sciupargli la giornata è la penalizzazione di una ventina di secondi, ma da una tappa così può uscire con lo spirito giusto per affrontare il finale del Giro ancora da protagonista.

Giro d'Italia 2018, domani tappa 17. Orari tv, percorso e favoriti

Tappa 1
Tappa 1