Giovedì 18 Aprile 2024

Giro d'Italia 2017, le pagelle della 13esima tappa

Gaviria, maglia ciclamino vince anche Tortona. Tom Dumoulin mantiene la maglia rosa - dall'inviato A. COSTA

Gaviria primo a Torotona (Lapresse)

Gaviria primo a Torotona (Lapresse)

Trtona, 19 maggio 2017 - Giro d'Italia 2017, Fernando Gaviria cala il poker. La maglia ciclamino vince anche Tortona, e questa volta producendosi in un'incredibile rimonta dopo aver perso la ruota dell'apripista Richeze a 400 metri dall'arrivo. Non cambia la classifica generale, che vede saldamente al comando Tom Dumoulin. 

I voti di Angelo Costa

 

10 a Gaviria. Sbaglia l’ultima curva, perde le ruote dell’apripista Richeze, poi rimedia da fuoriclasse, saltando la concorrenza con il manico del pistard. Magari adesso diranno che la concorrenza è modesta, ma è pur sempre vero che bisogna battere chi c’è, non chi è a casa. In più, si sta parlando di uno che a 22 anni è al primo grande giro: in fatto di velocità, nessuno come il colombiano.

 

8 a Albanese. Il più giovane in Giro sta in fuga tutto il giorno, confermando che la Bardiani Csf, unica squadra interamente italiana e con l’età media più bassa, ci prova sempre. Come del resto la russa Gazprom, stavolta con Brutt, e la Uae, nel caso con Mohoric: fra chi ha uomini di classifica e chi spera nel velocista, le altre guardano. E, il più delle volte, restano a secco.

 

6 a Bennett. L’irlandese chiude il Giro dei velocisti con un altro piazzamento, stavolta il secondo posto. E’ sempre lì, ben pilotato dalla Bora che col suo treno fa arrabbiare gli avversari, e arriva sempre ad un passo dal successo. Ha una grande sfortuna, con tanto di nome e cognome: Fernando Gaviria.

 

4 a Modolo. Non per le volate, quasi sempre in retrovia e figlie di un malanno che l’ha debilitato fin dall’inizio, ma per le accuse ai colleghi che fanno le salite al traino delle ammiraglie. Peccato si dimentichi di farne i nomi: se è un malcostume attaccarsi alle auto, lo è anche lanciare accuse senza indicare i colpevoli.

 

0 all’Italia. Tredici tappe senza una vittoria dei nostri sono un record che col passar dei giorni aumenta di spessore. Sapevamo di non esser da corsa in molti settori, sapevamo anche che alcuni dei nostri atleti di un certo livello (Ulissi, Colbrelli, Trentin, De Marchi, l’olimpionico Viviani) qui non ci sono: ma dopo due settimane a secco, si comincia a esagerare.