Mercoledì 24 Aprile 2024

Al cinema 'Grotto', l'E.T. italiano che insegna il valore dell'amicizia

Il film ha vinto l'ultimo Giffoni Film Festival. La regista Micol Pallucca racconta com'è nata questa favola tutta italiana dedicata a bambini e adulti

Una scena di 'Grotto'

Una scena di 'Grotto'

Roma, 19 aprile 2016 - Piccoli interpreti, grandi valori. E' 'Grotto', vincitore dell'ultima edizione del Giffoni Film Festival che uscirà nelle sale italiane giovedì 21 aprile. "E' una storia di amicizia, di quelle con la A maiuscola", racconta la regista Micol Pallucca al suo esordio dietro la macchina da presa. 

Com'è nata l'idea per questa pellicola? "Nasce dall'esigenza di voler raccontare una storia per bambini, che però piacesse anche agli adulti che li accompagnano come è accaduto a me per oltre 16 anni con i miei nipoti. La mia generazione, quella dei quarantenni, è cresciuta con film d'avventura miscelata a fantascienza, un mix di realtà e straordinario. Basti pensare a 'La storia infinita' o 'ET': la loro narrativa ha una portata universale, come il viaggio dell'eroe della drammaturgia greca. Trovavo che fosse un peccato che i miei nipoti non potessero vivere quelle stesse esperienze di formazione".

Un'avventura fantasy e, per giunta, dedicata ai bambini. 'Grotto' rappresenta sicuramente qualcosa di nuovo nel cinema italiano, dove anche quando ci sono giovanissimi di solito li si inserisce in contesti adulti... "Le racconto un aneddoto. Abbiamo fatto centinaia di provini per scegliere i cinque protagonisti, tutti i bambini a cui raccontavamo la storia sgranavano gli occhi quando dicevamo loro che nel film non erano presenti adulti. Ma la sfida era proprio questa: portare sul grande schermo una pellicola che fosse diversa rispetto alla cinematografia italiana 'tradizionale', raccontando però una storia di carattere universale e che non fosse circoscritta solo al nostro Paese. Anzi, 'Grotto' nasce con l'idea di approdare anche sui mercati internazionali". 

L'obiettivo ultimo, quindi, è di promuoverlo anche all'estero? "Sì, ho già ricevuto inviti da diversi festival per andare a presentarlo. Ripeto si parla di amicizia e di valori universali".

Tuttavia il film è ambientato nelle grotte di Frasassi, in provincia di Ancona... "E' vero, sono in Italia ma potrebbero essere dovunque. Le grotte in realtà sono un non luogo".

L'idea per la trama - visto che è anche la sceneggiatrice - le è venuta visitando proprio le grotte di Frasassi o prima è nata la storia e poi ha cercato la location più adatta? "La trama è nata prima. Quando ho cominciato a cercare la location giusta ho avuto l'occasione di visitare questo luogo affascinante perché, pur essendo io originaria di Fabriano e quindi a un tiro di schioppo dalle grotte, non le avevo mai visitate. Una volta viste però, ho capito che non avrei potuto ambientare il mio film in nessun altro posto. A quel punto ho fatto un tour speleologico e all'interno, anche grazie ai racconti di come erano state scoperte, è nato Grotto".

Grotto è un personaggio tutto italiano... Come ha lavorato il team di Chromatica per la sua creazione e animazione? "Due anni fa girai un demo con le sei scene più complesse per capire se il film poteva funzionare o meno. In tanti mi dicevano che la strada degli effetti speciali era troppo complicata qui in Italia: è vero che abbiamo avuto Carlo Rambaldi, ma lui rappresenta una sorta di eccezione. Insomma, tutti mi suggerivano di lasciar perdere. D'altronde all'inizio io volevo portare in scena un personaggio in animatronics (la tecnologia che utilizza componenti elettronici e robotici per dare autonomia di movimento ai soggetti, ndr) come era stato per E.T., ma i costi erano davvero troppo alti. Poi mi hanno parlato della computer graphics e ho incontrato i ragazzi di Chromatica, che hanno sposato subito il progetto e si sono innamorati del personaggio quasi più di me. Hanno lavorato come matti per far sì che il film potesse essere finito in tempo per il Giffoni".

 

 

Nessun problema tecnico? "Qualcuno sì, anche perché io volevo che Grotto potesse fare tutta una serie di movimenti: saltare, ad esempio. E non smetterò mai di ringraziare il team di Chromatica perché, alla fine, è riuscito a farmi dirigere Grotto come fosse un altro bambino sul set. Prima hanno creato uno scheletro del personaggio e poi hanno applicato una serie di cursori grazie ai quali io potevo avere ben dieci tipi di sorriso. L'inventiva italiana in questo è davvero incredibile".

Insomma possiamo essere competitivi con gli Stati Uniti? "Assolutamente sì".

Pensa che al cinema italiano serva maggiore coraggio e osare di più? "Certo. Basta vedere il successo de 'Lo chiamavano Jeeg Robot' che si è aggiudicato ben sette riconoscimenti ai David. Nel mio piccolo anche io ho osato, anzi ho dovuto osare. Qualcuno commenterà che ho scritto, diretto e prodotto il mio film, ma per tanto tempo io ho cercato di trovare altri interlocutori. Le risposte erano sempre le stesse: 'Ma perché vuoi fare un film per bambini? Non sarebbe meglio una commedia, magari riadattando una sceneggiatura spagnola o francese? E una pellicola per lanciare qualche giovane uscito da un talent?'. Così alla fine ho deciso di fare tutto da sola...".

... E la pellicola ha trionfato all'ultima edizione del Giffoni Film Festival, mica poco. In fondo ha vinto la sua scommessa? "Il mio obiettivo era andarci, non mi aspettavo certo di vincere. Ma entrare in sala e sentire la platea ridere di gusto è stata un'emozione fortissima. Se a questo aggiungiamo che la giuria che ne ha decretato la vittoria è composta da 500 bambini, che poi rappresentano il target del mio film...".

Visto il successo, continuerà a fare la regista? "Per ora mi occupo della promozione di 'Grotto'. Intanto sono già tornata alla produzione, ma questa volta di un film d'azione. Per l'esattezza del remake di un film italiano degli anni '70, 'Milano odia: la polizia non può sparare'. Poi sto lavorando a due sceneggiature: la prima è una storia per adolescenti, l'altra è per un altro film per bambini. Ma quello è un progetto ancora più ambizioso di 'Grotto'. Vedremo se vinceremo nuovamente la scommessa..."