Roma, 12 dicembre 2011 - Arriverà nelle sale il 16 dicembre il decimo film di Leonardo Pieraccioni, 'Finalmente la felicità', che racconta la storia di un professore di musica un po' sfortunato la cui vita viene stravolta dall’arrivo in Italia di una bellissima ragazza brasiliana (Ariadna Romero), che era stata adottata a distanza da sua madre. "Questo è un film sulla felicità, che ha un sottotesto molto chiaro: se si fa del bene, il bene torna indietro", ha detto il regista. Un film che Pieraccioni stesso definisce buonista come molti di quelli che lo hanno reso famoso: "Non mi sono mai vergognato di fare film con l’happy end e non mi offendo se mi dicono che faccio film buonisti, questa è la mia fortuna. Monicelli diceva che le commedie devono graffiare, ma anche se eravamo molto amici, io non sono un suo erede, come lo è Virzì. Questa è la mia visione: al cinema faccio film ottimisti, che spero piacciano al pubblico, mentre la mia parte pessimistica la riverso nei miei libri".

L’idea del film al regista toscano è venuta guardando la trasmissione televisiva 'C’è posta per te' di Maria De Filippi, che fa incontrare persone dimenticate o mai conosciute, poi, come fa da 16 anni, si è messo a scrivere la sceneggiatura con Giovanni Veronesi. Pieraccioni definisce 'Finalmente la felicità' un film più comico rispetto agli altri: "La matrice cabarettistica non mi abbandonerà mai: io sono un cabarettista prestato al cinema. Noi siamo saltimbanchi che si divertono, speriamo si diverta anche il pubblico" ha sottolineato.

Per Pieraccioni è già un sogno essere arrivato al decimo film, passando per grandi successi come 'Il ciclone' e 'Fuochi d’artificio". "Sono un ragazzo di provincia, vivo in campagna, la vita mi ha dato tutto, perché all’inizio facevo il magazziniere e il mio sogno era fare un film in pellicola, poi ne ho fatti dieci", ha confessato. Il pubblico lo ha sempre seguito, da 'I laureati' del 1995, e a lui interessa solo continuare a divertire: "La mia missione è far ridere il pubblico, che capisce prima di noi dei codici che a noi sfuggono: ogni film è un’incognita, ma io non cerco premi ufficiali ma solo l’apprezzamento della gente", ha concluso.