Alla sua prima uscita, il candidato del centrosinistra in Sicilia vaneggia, diffondendo i numeri della disoccupazione giovanile. Sua è solo la mancanza di buon senso, perché il dato è dell’Istat, che insiste su una fascia di età dai 15 ai 24 anni. Se iniziassimo a estendere l’indagine ai giovani tra i 5 e i 14 anni, la disoccupazione sarebbe ancora più alta. È stolto proporlo, perché in quegli anni non va premiata l’aspirazione al lavor ma sostenuto l’obbligo, prima che legale, culturale, allo studio. La ricerca di un lavoro prima dei 22 anni non può essere considerata come un problema a cui porre rimedio, bensì un equivoco. A 15 anni uno non può essere definito disoccupato, neanche per propaganda.