Martedì 16 Aprile 2024

Olimpiadi, Di Francisca d'argento. Vittoria svanita all'ultima stoccata

Dopo 20 anni finisce la dinastia doro di Jesi

Elisa di Francisca (Alive)

Elisa di Francisca (Alive)

Rio de Janeiro, 10 agosto 2016 -  Dopo 20 anni Jesi smette di essere la capitale olimpica del fioretto. Accade qui a Rio, nonostante la splendida dedizione di Elisa Di Francisca, che difende fino allo stremo il suo titolo di Londra. Ma la russa Deriglazova, guidata da un altro olimpionico marchigiano, il grande Cerioni di Montrea l76, ha quel tocco di freschezza in più e chiude una storia.

Che storia! Da Jesi veniva Giovanna Trillini, regina a Barcellona nel 1992 e qui all’angolo di Elisa. Da Jesi mosse i primi passi la leggendaria Valentina Vezzali, argento ad Atlanta nel 1996 poi tre trionfi consecuitivi, Sydney-Atene-Pechino, prima di congedarsi con il bronzo del 2012.

Alla stessa terra e alla stessa scuola appartiene il talento della Di Francisca. Fa male il pubblico distratto a ricordarla come danzatrice a ‘Ballando con le stelle’ (vinse pure lui), perché stiamo parlando di una purissima campionessa, degno anello di una catena jesina che si è fatta dinastia.

Poi, ci sta di perdere. Soprattutto contro la Deriglazova. La finale è stata commistione fra prosa e poesia con ritmo andante. Avanti l’azzurro 3-0, in rimonta la russa con margine di quattro stoccate, in riemersione la Di Francisca arrivata a un passo dall’aggancio sul sette pari, dopo di che c’è stata anche una decisione arbitrale non condivisibilissima ma si sa, la gente di Mosca conta tanto negli ambienti della scherma e piantiamola lì. Brucia un po’, perché lo sprint della azzurra è memorabile, risale ancora, arriva sull’11-12 con pochissimi secondi a disposizione per la mossa della disperazione, ma il colpo dell’Ave Maria non riesce. Peccato, ma è stata grande lo stesso, la nostra jesina!

E la pianto lì perché, al netto delle polemiche pomeridiane innescate da Arianna Errigo, la grande delusa di questo torneo olimpico di fioretto, la pianto lì, dicevo, perché l’argento di Elisa è bellissimo e può pure darsi che Jesi, abbastanza presto, torni ad essere la capitale mondiale dell’arma che già aveva reso celebri Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, perché no?