Venerdì 19 Aprile 2024

Rio 2016, basket: poker Usa, la Serbia si arrende al fotofinish

Irving trascina gli americani, che si impongono 94 a 91, soffrendo nel finale la rimonta degli slavi.

Carmelo Anthony

Carmelo Anthony

Milano, 13 agosto 2016 - Team Usa serve il poker, ma che fatica per Anthony e compagni. La Serbia infatti si è dimostrata osso durissimo: basti pensare che gli uomini di Djordjevic hanno avuto in mano la palla del potenziale aggancio a cinque secondi dalla fine, ma il tiro di Bogdanovic si è spento sul primo ferro. Gli americani, come nelle scorse uscite, difettano di continuità e concentrazione nell'arco di tutti e 40' di gioco, concedendo agli avversari la possibilità di restare in partita. Se scherzi col fuoco e dall'altra parte ci sono giocatori del calibro di Teodosic, Raduljica e Jokic, che in tre hanno siglato 61 dei 91 punti totali messi a segno dalla Serbia, rischi di bruciarti. Questa volta è andata bene agli Stati Uniti, che però stanno man mano perdendo quell'aura di imbattibilità che li contraddistingue.

PARTENZA SPRINT - Eppure, a differenza delle precedenti gare, la squadra di Krzyzewski inizia col miglior approccio possibile, stimolata dal confronto contro una selezione di alto livello come quella di Djordjevic. Intensità è la parola chiave per raccontare la partenza di Team Usa, che scappa via sul più diciotto, grazie ad una difesa aggressiva e alle iniziative in attacco, dove la palla gira molto e bene, di George e Durant. La Serbia ha una reazione e fra la fine del primo quarto (27 a 15) e l'avvio del secondo piazza un parziale di nove a zero. I giocatori a stelle e strisce mantengono il vantaggio grazie ad un Irving ispirato (15 punti), al quale risponde Jokic. Il duello fissa il punteggio sul 50 a 41 in favore degli americani, con cui le due squadre vanno negli spogliatoi.

SERBIA A CONTATTO - Al rientro gli slavi partono meglio, avvicinandosi fino a meno cinque, trascinati da un immarcabile Jokic. Con l'inerzia a favore, la Serbia sbaglia qualche tiro di troppo in attacco, errori che vengono puniti immediatamente da Team Usa, che torna a più dieci al termine della frazione grazie a Jordan e Derozan (72 a 62). Nell'ultimo quarto il vantaggio degli uomini di Krzyzewski si assottiglia minuto dopo minuto. Teodosic inventa una magia dopo l'altra, mentre Raduljica e Jokic dimostrano tutta il loro talento e la loro solidità contro i lunghi avversari: la squadra di Djordjevic torna così a meno quattro a 5' dalla fine.

Gli americani replicano con George e Anthony, ma non basta per evitare l'arrivo in volata. I liberi di Teodosic ad un minuto dal termine regalano ai suoi il meno tre, gli Stati Uniti falliscono il colpo del ko e Bogdanovic si ritrova la palla del supplementare, che però non trova il fondo della retina. Finisce 94 a 91, fra la gioia dei giocatori a stelle e strisce e l'amarezza dei serbi, consapevoli però dopo questa partita di potersela giocare con tutti.